Pesaro: tenta il suicidio in carcere, salvato dalla Polizia penitenziaria

Soccorso dal personale di polizia ed affidato alle cure dello psicologo, il detenuto ha beneficiato di un permesso necessità che gli ha consentito la partecipazione alle esequie del proprio caro”. Ne da notizia Claudio Tommasino, segretario provinciale del SAPPE, che esprime “soddisfazione per la professionalità dimostrata dalla Polizia penitenziaria, attenta ad interpretare i segnali di criticità e prevenire i rischi di atti inconsulti che, tristi accadimenti come quello di un lutto in famiglia, possono ingenerare specie in soggetti appena associati in carcere”.
“Ogni anno”, aggiunge Tommasino, “l’esperienza e la scrupolosità della Polizia penitenziaria cura il mal di vivere di migliaia di persone malgrado le note problematiche del sistema ed, in particolare, della carenza d’organico”. Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, evidenzia che “solo grazie alla intervento della Polizia penitenziaria si è riusciti a salvare un altra vita umana. Mi auguro che l’Amministrazione penitenziaria proponga i poliziotti che hanno sventato il suicidio per una adeguata ricompensa a livello ministeriale. A Pesaro erano detenute, lo scorso 30 aprile 2016, 237 persone rispetto alla capienza regolamentare di 153 posti letto. Gli uomini erano 221, le donne 16 donne: 71 gli imputati e 166 i condannati, mentre gli stranieri presenti sono 102”.
Commenta infine Capece: “Per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere - come a Pesaro - con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici. Si pensi che nel carcere di Pesaro, nei dodici mesi del 2015, si sono contati, 55 atti di autolesionismo, 6 tentati suicidi, 1 suicidio e 1 morte per cause naturali: 48 sono state le colluttazioni e 4 i ferimenti. Non si può dunque ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti: non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri marchiginane e del Paese (oggi affollate comunque da oltre 53mila 700 detenuti) sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia, sotto organico di 7mila unità e penalizzati dalla Legge di stabilità 2016 che ha bocciato l’assunzione straordinaria di 800 nuovi Agenti”.

Questo è un articolo pubblicato il 05-05-2016 alle 10:06 sul giornale del 06 maggio 2016 - 1619 letture
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