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Ancona: ruba l'auto a un pizzaiolo del Piano per raggiungere il centro, ricercato in fuga

Polizia generico 2' di lettura 04/01/2016 - In pericolo gli affari di un pizzaiolo di via Torresi. Domenica sera, verso le 20.00, esce dal suo locale per il solito giro di consegne a domicilio, ma non trova più la sua auto. Chiama il 113 e arriva una volante.

Racconta agli agenti che, uscendo dal suo locale con le pizze in mano, avrebbe sentito l’accensione del motore della sua utilitaria - parcheggiata all’esterno aperta e con le chiavi inserite – e assistito alla sgommata con cui il ladro sarebbe partito per il centro. Scattate subito le ricerche e battuta tutta la zona, alle 21.55 circa i poliziotti rinvengono il mezzo parcheggiato - apparentemente dopo aver fatto pochissima strada - in via Picchi Tancredi, con la portiera aperta come se il malvivente avesse abbandonato in fretta e furia il veicolo, preferendo dileguarsi e abbandonare il bottino piuttosto che rischiare di finire in manette. Mentre l’auto è stata riconsegnata ad un incredulo e felicissimo proprietario, il ladro è ancora ricercato.

E non sono finiti qui i guai delle attività commerciali del Piano San Lazzaro. Verso le 21.00 la chiamata di un 47enne asiatico fa convogliare una volante in un bar di via Giordano Bruno. Gli agenti trovano l’uomo all’interno del locale ancora in evidente stato di agitazione. Marito della titolare, riesce a spiegare loro che sarebbe stato minacciato senza motivo da un cliente abituale. Trovato anche lui ancora all’interno del bar, i poliziotti lo tartassano di domande. Pluripregiudicato anconetano 49enne alla fine cede e conferma la versione della vittima. Se la cava con un ammonimento verbale in attesa di una possibile misura preventiva nei suoi confronti.

E altri due bar si trovano infine ad avere problemi con la legge. Questa volta al porto, alle 3.00 di notte. I residenti, assordati dalla musica a tutto volume dei locali, non possono far altro che chiamare il 113. Alla vista degli agenti, che individuano subito i due esercizi guidati dal suono, i titolari spengono gli impianti di amplificazione. Ma non gli è sufficiente a sfuggire alla multa di 516 euro a testa per il tipo di violazione.


   

di Enrico Fede
redazione@vivereancona.it

 





Questo è un articolo pubblicato il 04-01-2016 alle 13:23 sul giornale del 05 gennaio 2016 - 974 letture

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