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Sanità: la Regione scippa la contrattazione alle Rsu

Ricetta medica 3' di lettura 28/12/2015 - Alla vigilia di Natale, il Consiglio Regionale, all'interno di una proposta di legge (n.25) ove si parlava di svariati argomenti, ha stravolto, facendo passare questa operazione per mera "manutenzione legislativa”, il sistema di contrattazione della Aree Vaste e l’assegnazione del personale all’ASUR.

Senza alcun coinvolgimento ed informativa sindacale, infatti, i consiglieri di maggioranza hanno votato una legge che sottrae di fatto alle Rsu, democraticamente elette nel marzo scorso in tutte le 5 Aree Vaste della Marche, la titolarità contrattuale, per riservare ogni potere in materia, alla sola Asur. Con la legge così approvata si arriva a mettere a rischio la sede di servizio del personale, esponendolo a mobilità indiscriminata. La Regione, invece di aderire alla richesta sindacale di avviare un confronto per definire in maniera organica ed equilibrata un più efficace sistema di relazioni sindacali nella sanità regionale, ha deciso “di soppiatto" di mantenere le Aree Vaste svuotandole, però, del potere di confronto e partecipazione sindacale e della gestione degli operatori, annullando quella quota di autonomia dei territori, fino ad oggi garantita dalle norme.

Se il Presidente della Regione e la sua maggioranza pensano che le Aree Vaste non servano più, abbiano il coraggio di affermarlo, cominciando a tagliare i costi della dirigenza. Se, al contrario, hanno deciso di tenerle in piedi, devono garantire la permanenza, a quel livello, del confronto e della contrattazione. Il sistema delle relazioni sindacali in Area Vasta, pur tra mille difficoltà, ha garantito finora l’erogazione dei servizi agli utenti marchigiani nonostante i tagli delle risorse umane ed economiche che si sono abbattuti sul sistema sanitario. Solo i sacrifici dei lavoratori e il grande senso di responsabilità degli operatori e delle rappresentanze sindacali hanno garantito la massima assistenza ai pazienti in questi anni. La legge votata il 23 dicembre scorso dal Consiglio Regionale non tiene in alcun conto questo aspetto; è infatti un evidente ed inaccettabile attacco ai lavoratori e ai loro rappresentanti. I sindacati respingono al mittente questo brutto "regalo" di Natale, volutamente nascosto all'interno di un provvedimento approvato alla vigilia delle feste, quando i riflettori erano puntati sul Bilancio.

Cgil Cisl Uil Marche e le loro rispettive categorie del comparto, denunciano, oltre alla gravissima scorrettezza nel metodo, la superficialità, l'assenza di organicità e il profilo di illegittimità, del provvedimento. Per gestire le innumerevoli problematiche presenti in ogni Area Vasta vi è la necessità di un confronto sindacale articolato che non puo' certo essere quello centralizzato in Asur. Come si può sensatamente ipotizzare una contrattazione decentrata in Asur, coinvolgendo in un unico tavolo, su problematiche diverse, i circa 150 rappresentanti eletti in ogni territorio? Per tutto cio’ Cgil Cisl Uil Marche chiedono alla Regione di ritirare il provvedimento che risulta essere un vero e proprio schiaffo ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali e per sostenere questa richiesta lanceranno una specifica campagna di mobilitazione di tutti gli operatori sanitari con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei cittadini. Assunzioni con il contagocce, esproprio della contrattazione, liste d’attesa insostenibili, chiusura di reparti mentre i nuovi servizi non si vedono, mobilità territoriale dei lavoratori non regolata...è questa la Sanità del prossimo futuro per i 20.000 lavoratori del comparto e per i cittadini marchigiani??






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-12-2015 alle 18:00 sul giornale del 29 dicembre 2015 - 950 letture

In questo articolo si parla di attualità, cgil, cisl, marche, uil

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