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Anci Marche fa il punto sulla legge finanziaria. Mangialardi: "Patto di stabilità, Tasi, unioni e fusioni riguardano i comuni e i cittadini"

4' di lettura 26/12/2015 -

L'approvazione della legge finanziaria per la quale il governo ha posto la questione di fiducia è arrivata con il via libera definitivo dal Senato. Per i comuni si tratta di un punto a favore, segnato dopo mesi di intenso lavoro e di confronto cn il governo che ha visto il consiglio direttivo di Anci Marche sempre in prima linea nelle questioni più importanti. Con il passaggio definitivo al Senato, infatti, sono in arrivo ben 200 milioni di euro da spendere in 3 anni per i comuni virtuosi grazie ad un emendamento che allenta le regole per il patto di stabilità. Anci Marche plaude alla decisione del governo, come annunciato dal premier Renzi all'iniziativa organizzata dal sindaco Ricci a Pesaro, che premierà tutti quei comuni della nostra regione, almeno una ventina, che hanno saldi in attivo e che, grazie all'allentamento dei vincoli potranno immettere denaro liquido per fare investimenti a favore della città e pagare i fornitori.

"Tutto ciò che è avanzo di amministrazione, per la sola parte che riguarda gli investimenti, a far data dal primo gennaio 2016, sarà fuori dal Patto di stabilità – ha detto Maurizio Mangialardi presidente di Anci Marche. Questo è un punto molto importante. Scuole, marciapiedi, strade: i sindaci che hanno i soldi in cassa, pronti per essere spesi, li spendano, per la gioia dei propri cittadini e pure delle imprese chiamate a mettersi al lavoro sul territorio".

"Se per la prima volta da anni i Comuni non vengono colpiti da tagli lineari di risorse – ha aggiunto – credo che molto del merito vada attribuito al dialogo istituzionale portato avanti dal presidente Fassino ma anche da tutti i membri del comitato direttivo". L'accordo prevede il superamento, quindi, del patto di stabilità interno e lo sblocco degli avanzi di bilancio che consentirà di riprendere politiche di investimento, ma anche il ristoro integrale ai Comuni degli introiti che essi avrebbero avuto con la Tasi. Miglioramenti del testo iniziale della legge si sono registrati anche nel suo passaggio prima al Senato ed ora alla Camera, delle proposte emendative Anci per le province, che registrano la riduzione dell’impatto dei tagli e per il miglioramento della condizione finanziaria delle Città metropolitane. Il lavoro però non può dirsi concluso.

"Per il nuovo anno ci sono diversi temi nella massima importanza ancora sul tavolo, a partire dall’autonomia fiscale e finanziaria dei Comuni, il nodo sul turn over del personale rimasto bloccato al vincolo del 25% delle cessazioni, che va modificata”- ha ribadito il presidente di Anci Marche " e, non ultima, la questione delle spese per gli uffici giudiziari, ricordando che i Comuni sedi di distretti giudiziari sono creditori per le spese anticipate nel periodo che va dal 2012 fino a settembre 2015".

Inoltre c'è la partita che riguarda "il futuro assetto istituzionale che vogliamo costruire ed il ruolo centrale delle amministrazioni locali considerando anche le possibilità offerte ai comuni costituitisi con la fusione e l'unione. L’articolo 53, infatti, traghetta i Comuni dalle vecchie regole del patto di stabilità alle nuove regole del pareggio di bilancio della legge 243. Nel 2015 è ancora in vigore il patto di stabilità ed il vincolo maggiore agli investimenti comunali è dato dalle somme pagate alle imprese al momento della presentazione degli stati di avanzamento dei valori. "La legge di stabilità – ha aggiunto il presidente dell'Associazione dei Comuni Marchigiani - raddoppia i contributi a disposizione dei Comuni risultanti da fusione. Il risultato è che due comuni marchigiani, Trecastelli e Vallefoglia, si portano a casa un contributo extra complessivo di 810.000 euro per 10 anni che si sommano agli altri 810.000 che già ricevono".

"Ecco quindi – insiste – che dobbiamo uscire dalla logica demografica e dell’obbligatorietà dando la possibilità ai Comuni di individuare gli ambiti omogenei adeguati entro cui incentivare le gestioni associate, sia rispetto all’efficientamento dei servizi che rispetto al tema del patto di stabilità”. Le fusioni rappresentano un percorso di grande innovazione costituzionale che, ponendo al centro le decisioni dei cittadini, ne rivela il carattere pienamente democratico per una tematica che non rappresenta un'operazione di spending review ma una scelta politica, culturale, che spinge ad una modernizzazione ed innovazione del sistema dei comuni.

"Chi osteggia questi processi teme per la riduzione dei servizi" – ha concluso Mangialardi. Anci Marche, senza preclusioni o posizioni preconcette, esorta i sindaci a non avere paura dei cambiamenti considerando questo processo una sfida al futuro ma ha al contempo chiesto una maggiore flessibilità e autonomia nelle fusioni procedendo attraverso un percorso maturo che passi dapprima per le gestioni associate e che guardi all'efficacia amministrativa".






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-12-2015 alle 16:32 sul giornale del 28 dicembre 2015 - 1123 letture

In questo articolo si parla di politica, Anci Marche

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