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Pesaro: crac azienda Mulazzani, sequestro beni per 60 milioni di euro

Guardia di Finanza 3' di lettura 22/12/2015 - Un sequestro preventivo di beni per oltre 60 milioni di euro e 25 persone indagate. È l’esito dell’operazione Rolling Bricks della Guardia di Finanza di Rimini nata dalla dichiarazione di fallimento del 2013 della società riminese “Mulazzani Costruzioni spa”, nota per aver realizzato alcune tra le più grandi opere nel riminese e nel pesarese.

Militari del Comando Provinciale di Rimini hanno dato esecuzione ad un provvedimento che dispone – nei confronti di una persona - l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di firma per tre volte alla settimana alla Polizia Giudiziaria, nonché il sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 60 milioni di euro, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Rimini all’esito di indagini in materia di reati fallimentari nei confronti di 24 persone, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Rimini, su delega della locale Procura della Repubblica.

L’attività di polizia giudiziaria ha avuto origine dalla dichiarazione di fallimento della società riminese “Mulazzani Costruzioni spa”, con sedi anche a Pesaro e Ravenna, operante su tutto il territorio nazionale, nota per aver realizzato alcune tra le più grandi opere nel riminese e nel pesarese (fra le tante si citano gli stabilimenti Berloni siti in Pesaro, la sede della BNL di Pesaro, il 105 Stadium, il Centro Commerciale Le Befane di Rimini, il complesso immobiliare Le Torri sito in Pesaro, il Palazzo di Giustizia di Pesaro).

Prima della sentenza dichiarativa di fallimento, la società aveva avuto accesso alla procedura del concordato preventivo, poi revocato per inadempimento degli obblighi contratti col Tribunale di Rimini. Le indagini hanno coinvolto numerose società già fornitrici di beni e servizi della fallita e, per esse, i rispettivi legali rappresentanti che sono stati denunciati a piede libero all’A.G. per concorso in bancarotta fraudolenta di tipo preferenziale, quali destinatari di beni e disponibilità alienati dalla fallita in danno degli altri creditori.

Nell’ambito dell’attività investigativa è stata rilevata, altresì, un’attività distrattiva che ha riguardato un albergo di Riccione avvenuta nei giorni immediatamente antecedenti alla data di presentazione della domanda di ammissione alla procedura concorsuale, nonché di liquidità dai conti correnti aziendali, attraverso finanziamenti infruttiferi concessi dalla fallita a società partecipate dalla stessa e riconducibili alla famiglia che ne deteneva le quote societarie.

I finanzieri di Rimini, con l’ausilio dei colleghi del Nucleo pt e della Compagnia di Pesaro, Urbino, Fano, delle Tenenze di Cattolica e Senigallia, nonché dei Gruppi di Ravenna e Aversa (CE), hanno dato esecuzione al provvedimento del G.I.P., notificando l’ordinanza, con la quale è stata disposta la misura cautelare, ad uno degli amministratori della società fallita, nonché, i provvedimenti di sequestro di 53 immobili e 22 terreni, quote societarie, cessioni di crediti e fidejussioni e saldi attivi di c/c riconducibili agli indagati per un ammontare complessivo di oltre 60 milioni di euro.






Questo è un articolo pubblicato il 22-12-2015 alle 13:10 sul giornale del 23 dicembre 2015 - 1384 letture

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