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Jesi: in diretta coi risparmiatori che hanno perso tutto, si accendono le telecamere di Piazza Pulita

2' di lettura 17/12/2015 - Giovedì 17 dicembre, le telecamere di "Piazza Pulita", programma in onda sul canale La7, condotta da Corrado Formigli, è andata in onda in diretta da piazza della Repubblica a Jesi, città che raccoglie tantissimi risparmiatori colpiti dalla vicenda di Banca Marche.

Ai microfoni di Formigli, azionisti e obbligazionisti accompagnati dall'Associazione Azionisti Privati Banca Marche, Dipendiamo Banca Marche e Unione Nazionale Consumatori.

Non è la prima rete nazionale ad occuparsi del caso Banca Marche, altre trasmissioni Rai hanno ascoltato la voce di molte persone di Jesi che hanno perso tutti i loro risparmi, che non sono stati salvati dal decreto

Sul fronte di Nuova Banca Marche, nata dall'operazione di salavataggio, è avvenuto nei giorni scorsi un incontro tra il nuovo presidente Nicastro e il governatore Ceriscioli, oltre che il sindaco di Jesi Massimo Bacci (LEGGI QUI). Così ha voluto Nicastro, che "crede che Jesi, proprio per la sua centralità, possa offrire una sponda importante per il nuovo corso della banca", come ha riferito Bacci.

Nel frattempo, molti correntisti hanno chiuso i propri conti correnti e la Nuova Banca ha visto andar via circa 100 milioni in una settimana. Lo ha riferito Goffi che ha rassicurato i clienti dell'istituto di credito sulla salute della Nuova Banca.

Da Jesi tante persone imbavagliate in piazza della Repubblica. Sono marchigiani che hanno perso i loro soldi. Al microfono Bruno Stronati, dell'associazione azionisti privati: "Non siamo speculatori bensì risparmiatori, credevamo nel nostro territorio, ci avevano detto che i nostri soldi erano blindati. Ora il governo ci ha messo il bavaglio".

"Tutti a casa - esclama un'altra vittima di Banca Marche riferendosi allo stato - hanno fregato una regione, mezza Italia, questa legge è una porcheria". Dallo studio arriva qualche idea: "Chi ha comprato azioni è perché chi lavora nell'istituto a qualcuno magari un po' ingenuo ha proposto prodotti rischiosi senza avvisarla. Tutti coloro che hanno comprato meno di 100mila euro di obbligazioni subordinate devono avere i soldi indietro. Non è bello che chi indaghi sia un membro di Palazzo Chigi".

"Siamo gente onesta, mi sono fidato di un amico e direttore di banca che mi ha proposto un 'affare', ho investito la buona uscita e oggi ho perso 50mila euro", racconta un altro jesino. Tra loro anche un imprenditore che ha perso molto di più. "Noi marchigiani vogliamo il nostro capitale".


di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it







Questo è un articolo pubblicato il 17-12-2015 alle 10:03 sul giornale del 19 dicembre 2015 - 920 letture

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