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Processo Sarchiè: chiesta l’assoluzione per Farina jr, lobstupore e la rabbia dalla famiglia

1' di lettura 17/12/2015 - Gli avvocati di Giuseppe e Salvatore Farina chiedono l’assoluzione per il più giovane dei due imputati dell’omicidio di Pietro Sarchiè, avvenuto il 18 giugno 2014 nelle campagne tra San Severino e Castelraimondo.

Questa è la richiesta dei legali Mauro Ricconi e Marco Massei al Giudice del Tribunale di Macerata, Chiara Minerva, nell’udienza del 16 dicembre. Per i legali l’omicidio non era stato premeditato, visto il modo maldestro su come si sarebbero mossi i Farina.

Inoltre per i difensori, le celle telefoniche non sono attendibili e i testimoni non credibili. La conclusione è che l’ergastolo non permetterebbe la rieducazione di Giuseppe Farina, mentre il figlio Salvatore va assolto. Tra l’altro, il più piccolo dei Farina secondo gli avvocati, si starebbe già redimendosi dalla sue azioni precedenti.

Rabbiosa, come prevedibile, è stata la reazione dei familiari di Pietro Sarchiè. Come è possibile giungere a questa conclusione, si chiede la figlia Jennifer, quando ci sono stati sopralluoghi nei mesi precedenti da parte di Farina jr, lo smembramento del furgone, l’occultamento del cadavere, minacce ai testimoni, un speronamento provocato al furgone di Sarchiè, l’inquinamento delle prove e i controlli nel luogo dell’occultamento per conto del padre? "E questo non è premeditazione?" si chiede Jennifer sul suo profilo Facebook.

Vedremo prossimamente lo sviluppo del processo: il 13 gennaio si tornerà infatti di nuovo in aula per vedere come è stata accolta la richiesta dei difensori dei Farina.


di Roberto Guidotti  
redazione@viveresanbenedetto.it





Questo è un articolo pubblicato il 17-12-2015 alle 07:21 sul giornale del 18 dicembre 2015 - 955 letture

In questo articolo si parla di cronaca, comune di San Bendetto del Tronto, articolo, sarchiè

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