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Osimo: schede contestate al ballottaggio: nove indagati con l'ipotesi di falso ideologico

2' di lettura 29/09/2015 - Osimo senza pace. La novità, anche in questo caso giudiziaria, quella che vede nove rappresentanti delle Liste Civiche iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Ancona con l'ipotesi di falso ideologico.

Gli indagati sono rappresentanti di lista che hanno sottoscritto dichiarazioni sostitutive di atto notorio, in pratica un'autocertificazione, dove si dichiara esistenti, al ballottaggio dell'8 giugno 2014 fra Latini e Pugnaloni, delle schede poi effettivamente non rinvenute nel corso delle verifiche in Prefettura richieste dal Tar nella nota vicenda dei voti contestati.

L'esposto è avanzato dall'intera giunta e dalla maggioranza in consiglio. Dei nove indagati, quattro saranno chiamati nei prossimi giorni in Procura per essere ascoltati dalla polizia giudiziaria. Si tratta di Silvia Simoncini, sorella dell'ex sindaco, che secondo qunato sostenuto nell'esposto , avrebbe indicato tre schede della sezione elettorale 8, Lorena Fabi che ne avrebbe dichiarate 2 nella sezione 11, Vincenzo Gentili la cui autocertificazione farebbe riferimento a 6 schede nelle sezioni 26 e 27, e Roberto Tozzo (Forza Italia), che avrebbe indicato 1 scheda afferente alla sezione 22. Queste schede, certificate dagli atti notori, non sono emerse nelle verifiche in Prefettura.

Gli altri 5 iscritti nel registro degli indagati, che al momento non sarebbero stati chiamati in Procura per gli accertamenti, sono Donatella Luconi (che ha indagato 3 schede nella sezione 19), Stefano Garbuglia (5 schede nelle sezioni 9 e 10), Alessio Giuliodori (1 scheda nella sezione 11), Omero Guercio (1 scheda nella sezione 10), Micaela Trorelli (una scheda nella sezione 22).

Secondo l'esposto anche loro avrebbero descritto schede la cui esistenza non è stata accertata dalle verifiche in Prefettura.Ora sarà quindi la Procura ad accertare la veridicità o meno delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio vergate dai 9 indagati.

Da quanto emerge dal merito dell'esposto avanzato dalla maggioranza in consiglio, il presunto falso ideologico sarebbe venuto alla luce durante il conteggio in Prefettura dello scorso 4 febbraio. In quella sede, gli incaricati del ritrovarono 4 schede a fronte delle 27 oggetto del ricorso di Latini, un ricorso che si faveva forza anche delle dichiarazioni sostitutive degli indagati.

Poi, come noto furono fatte ulteriori verifiche e il Tar, che ne ammise da ultimo a conteggio un totale di 8, dando la vittoria al leader delle Civiche. Poi la sospensiva del Consiglio di Stato e la sentenza definitiva attesa dallo stesso organo il 10 dicembre prossimo.






Questo è un articolo pubblicato il 29-09-2015 alle 10:42 sul giornale del 30 settembre 2015 - 1595 letture

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