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Macerata: al via la sesta edizione di “Non a voce sola”, domenica nel Cortile di Palazzo Conventati la prima tappa

5' di lettura 03/07/2015 - Domenica 5 luglio, alle ore 18,30 nel Cortile di Palazzo Conventati torna la rassegna itinerante “Non a Voce Sola”, rassegna di poesia, filosofia, narrativa, musica ed arti dedicata al mondo femminile.

Nata come un percorso all'interno del pensiero femminile, è diventata negli anni il luogo del dialogo fra i generi. Quest’anno il fil rouge scelto per la rassegna è l’Impossibile, visto non come divino inconoscibile, ma come sistema e muro umano impenetrabile che solo l’intelligenza, l’intraprendenza e, spesso, l’impertinenza di un essere umano riescono a fendere e a trasformare a propria misura.
A parlarci di due particolari percorsi di impossibile all’apertura della rassegna saranno due scrittrici di eccezionale talento, Lucetta Scaraffia e Lucia Tancredi.

Lucetta Scaraffia, torinese, ha un passato che parla da sé, femminista e marxista convinta dagli anni ’70, alla fine degli anni ’80 vede la restituzione alla luce di un’antica icona della Madonna a Santa Maria in Trastevere e da lì parte la sua riconversione al cattolicesimo, che si concretizza e radica negli anni, e procede attraverso lo studio della storia delle donne e della chiesa, con esiti stupefacenti come i volumi dedicati a Santa Rita da Cascia e a Santa Teresa d’Avila. Prima editorialista donna assunta all’Osservatore Romano, Lucetta Scaraffia collabora oggi anche con testate quali Il Foglio, Il Corriere della sera e Avvenire, e insegna Storia Contemporanea alla Sapienza di Roma. Per Non a Voce Sola Lucetta Scaraffia farà una lectio magistralis sull’impossibile, parlando soprattutto di Santa Rita da Cascia, “la Santa degli Impossibili”.

Lucia Tancredi, è nata a S. Marco in Lamis ma è oramai stata adottata a tutti gli effetti dalla città di Macerata in cui vive e lavora da molti anni. Diplomata in pianoforte e poi laureata in lettere, è oggi insegnante di letteratura italiana e latina. Ha cominciato il suo percorso nella scrittura con “Racconti di viaggio”, pubblicato dalla Quodlibet nel 2003, e ha continuato, prima fondando un mensile di cultura femminile “EV”, e poi la sua casa editrice “EV-Casa Editrice”. Il suo percorso tra storia, letteratura e narrativa è continuato tra i colli maceratesi e leopardiani, con la scrittura di due biografie romanzate, dedicate alla tenacia e alla vocazione all’impossibile di due donne eccezionali, Santa Monica, ferrea madre di Aurelio Agostino di Ippona, e Ildegarda di Bingen, visionaria, badessa intellettuale e mistica della Germania medievale. Con i suoi ultimi due romanzi, dove emerge la sua grande attrazione per la musica, parla prima di Bach e poi di Giulia Schucht, eccelsa violinista che sarà l’amorosa e incrollabile compagna di Antonio Gramsci. L’impossibile non manca nella sua storia, e Lucia Tancredi sarà moderatrice e intervistatrice di Lucetta Scaraffia e del suo incontro con l’impossibile.
L’assessore alla cultura del comune di Macerata, Stefania Monteverde , ha così commentato l’apertura della rassegna:

La direttrice artistica Oriana Salvucci ha così commentato l'apertura della Rassegna:
" Ho chiesto aiuto a Lucia Tancredi per definire il fil rouge della Rassegna. Del resto è a Macerata che gettiamo le basi del futuro percorso nelle Marche, di questa sorta di peregrinatio dal sud al nord della Regione. E' Lucia Tancredi che mi ha suggerito "L'impossibile". Sono settimane che mi sto lottando con l'impossibile. Che sto tentando di addomesticare questa idea, di farla agire o di riconoscere là dove si è manifestata. Quando si pensa all'impossibile si tende a proiettarlo nell'oltre, nel meta-fisico, nel trascendente. La mia esperienza di impossibile è totalmente immanente, oserei dire legata al dato empirico, alla realtà nella sua datità. E da essa non mi voglio scostare. Potrei definire l'impossibile come una misura del possibile, come sconfitta della legge di necessità, come elasticità della fatalità, o semplicemente un guardare il reale da un differente punto di vista per aprire varchi là ove sembra ci siano muri, questo è il mio impossibile. Penso inoltre che le donne abbiano un rapporto privilegiato con l'impossibile, che ne facciano esperienza quotidianamente. Quando tutto sembra perduto sono le donne a creare un ponte fra l'impossibile e il possibile. I punti di debolezza diventano opportunità, le fratture diventano aperture, le crisi mutano in possibilità.

Creare un pertugio, una fessura, ove sembra non esserci spazio, vedere un barlume nella notte più buia non sono un eccesso di immaginazione ma esperienza viva e incarnata del femminile. É la rosa di Belinda in pieno inverno, e sul cammino dell'impossibile ci viene in soccorso Cristina Campo, sono sue tutte le citazioni che troverete sugli inviti. Sono come le briciole di Pollicino, indizi per non perdere la strada, perchè ognuno possa seguire il proprio desiderio, quella mancanza che ci spinge alla ricerca, quel quid che ci fa essere tutti, donne e uomini, dei desiderantes nel senso etimologico del termine. Ogni ospite di questa edizione può essere compreso e letto nell'oscillazione fra il desiderio e l'impossibile ed ognuno apre un diverso interrogativo. É nell'ottica del desiderantes suscitare interrogativi più che trovare risposte.

E vorrei concludere con Cristina Campo, intellettuale incompresa ma epifanica:
“Eppure amo il mio tempo perché è il tempo in cui tutto vien meno ed è forse, proprio per questo, il vero tempo della fiaba. E certo non intendo con questo l’era dei tappeti volanti e degli specchi magici, che l’uomo ha distrutto per sempre nell’atto di fabbricarli, ma l’era della bellezza in fuga, della grazia e del mistero sul punto di scomparire, come le apparizioni e i segni arcani della fiaba: tutto quello cui certi uomini non rinunziano mai, che tanto più li appassiona quanto più sembra perduto e dimenticato. Tutto ciò che si parte per ritrovare, sia pure a rischio della vita, come la rosa di Belinda in pieno inverno. Tutto ciò che di volta in volta si nasconde sotto spoglie più impenetrabili nel fondo di più orridi labirinti.”






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-07-2015 alle 17:50 sul giornale del 04 luglio 2015 - 807 letture

In questo articolo si parla di attualità, non a voce sola

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