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Gambia: sequestro 'Idra Q', l'armatore dell'Italfish raggiunge i suoi marittimi

motopeschereccio Idra Q 1' di lettura 13/05/2015 - L’odissea del motopeschereccio Idra Q, bloccato da più di due mesi al Porto di Banjul, la capitale del Gambia, non sembra aver fine. La nave con a bordo i 25 uomini dell'equipaggio erano stati fermati a fine febbraio per delle reti da pesca non regolari di 4 mm superiori al regolamento.

La Italfish di Martinsicuro ha deciso di raggiungere la località africana e vederci chiaro sulla vicenda giudiziaria che ha colpito duramente, anche in termini economici, la società e sconvolto le famiglie e le comunità cittadine dei marittimi coinvolti.

Dopo la sentenza. rimandata più volte, di dissequestro emanata dal giudice il 2 maggio scorso la questione giudiziaria sembrava essersi conclusa mentre poi la polizia si è opposta all’esecuzione della sentenza e si è rifiutata di consegnare i passaporti ai membri dell'equipaggio per il rientro in Italia.

Quindi si sono susseguiti appelli da ogni parte: dalla politica locale con il Sindaco Gaspari e l'ex assessore Fabio Urbinati per sollecitare il rientro dei concittadini alle rinnovate e continue sollecitazioni alla Farnesina ma nulla ancora sembra sbloccarsi.

Fra le 25 persone a bordo, tra africani ed italiani ci sono il comandante Sandro De Simone, di Silvi, il direttore di macchina Massimo Liberati, di San Benedetto del Tronto, i quali hanno trascorso anche dei giorni di carcere durante l'attesa della sentenza delle autorità giudiziarie in condizioni disumane e il nostromo Vincenzino Mora, di Torano Nuovo.

La Italfish ha raggiunto mercoledì 13 maggio, Banjul per valutare un'opportuna ed un' ulteriore istanza giudiziaria attraverso l'ambasciata più vicina in Senegal e rimanere vicina al personale di bordo, a tutt'oggi esasperato e stanco delle vicissitudini continue.










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