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Fano: abusava di minori, albanese condannato a otto anni di carcere

3' di lettura 06/05/2015 - La triste vicenda, dai tratti agghiaccianti, raccontata dalla Polizia in conferenza stampa: l'uomo, quarantenne, ha violentato nel 2014 una decina di minori tra i 13 e i 16 anni. Condannato a scontare otto anni di carcere dal tribunale di Ancona.

Li attirava a sé offrendo piccole somme di denaro, dai 20 ai 3 euro, o pacchetti di sigarette: così un 40enne albanese disoccupato, di nome Ulian Hasa, ha abusato sessualmente di otto ragazzini tra il gennaio e l'agosto del 2014. Le vittime, di età compresa fra i 13 e i 16 anni, resiedono nei quartieri della periferia fanese.

I fatti risalgono alla scorsa estate, quando gli agenti del commissariato di Fano sono intervenuti in un parco di via Roma per soccorrere tre minorenni italiani, di 13 14 e 15 anni, in evidente stato di ubriachezza: i poliziotti, cercando di calmarli e di rassicurarli, in quell'occasione sono riusciti a strappare solo poche e vaghe informazioni, dalle quali, però, è emerso un torbido intreccio di violenze e di abusi.

Da qui si è scoperto che poche ore prima l'uomo aveva fermato i tre ragazzini e, promettendo pochi soldi, li aveva convinti ad andare con lui in una villa disabitata nella frazione di Roncosambaccio. La casa delle violenze appartiene a un'anziana coppia di coniugi totalmente estranea ai fatti ma Hasa, tuttavia, aveva trovato il modo di entrarci illegalmente: qui, dopo averli fatti ubriacare con della vodka, ha abusato del più giovane, visto il rifiuto degli altri due, per poi lasciarli nel parco in cui li aveva adescati.

Le indagini del commissariato di Fano si sono concluse in pochi giorni con l'arresto del sospettato colto in flagranza di reato, mentre stava abusando di un 16enne albanese in un'altra casa abbandonata posizionata sempre a Roncosambaccio: al rumore dei poliziotti sulle scale, "l'orco" - come lo ha definito il questore di Pesaro e Urbino, Antonio Lauriola - ha minacciato di morte il ragazzo se questo avesse urlato.

Hasa, sposato e padre di un bambino, avrebbe lasciato il figlio neonato da solo più di una volta, adescando i minorenni con i soldi che ricavava da furti e rapine poiché disoccupato. Per entrare in confidenza con le sue giovani vittime - lo chiamavano "Giulio", spiega il vice questore Seretti - utilizzava anche i social network, ai quali era registrato con due profili, uno legittimo e l'altro falso: a causa di ques'ultimo sono caduti in trappola otto minorenni residenti nella sua stessa zona.

Arrestato nel 2013 sempre per violenza su minore, nel gennaio del 2014 aveva ripreso la sua agghiacciante "attività" fino all'arresto e alla condanna stabilita dal tribunale di Ancona per prostituzione minorile, violenza sessuale ai danni di minorenni, corruzione di minorenni e violenza privata. Hasa, rimasto in carcere dall'agosto 2014 fino all'aprile appena trascorso, dovrà ora scontare otto anni di reclusione e, infine, l'espulsione con accompagnamento alla frontiera.








Questo è un articolo pubblicato il 06-05-2015 alle 13:18 sul giornale del 07 maggio 2015 - 1157 letture

In questo articolo si parla di cronaca, articolo, Francesco Gambini

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