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Presentato il terzo volume di 'Diario Pubblico – imprese a governo femminile'

5' di lettura 19/04/2015 - La sala conferenze dell'ISTAO di Ancona, gremita e incredibilmente curiosa, ha accolto le oltre venti imprenditrici protagoniste del terzo volume dell'avventura di “Diario Pubblico – imprese a governo femminile”, nonché la curatrice del progetto, Oriana Salvucci, accompagnata da Sabrina Dubbini, docente dell'ISTAO, dalla rappresentante della Regione Marche, Patrizia Sopranzi, e dal magnifico rettore dell'Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi.

Un pubblico attento ha ascoltato dalla voce della dott.ssa Salvucci le motivazioni profonde che hanno supportato un tale progetto, volto a far conoscere al pubblico il mondo privato delle grandi imprenditrici della provincia di Ancona, che si rivela essere ricco non solo di sacrifici e determinazione, ma anche del piacere, spesso non rivelato, di poter essere donne libere, al timone della propria esistenza, artefici del proprio destino e capaci di condurre grandi imprese, come le immagini degli Argonauti e degli Eracle che, al grande pubblico, non vengono mai declinate al femminile.

Un “diario”, privato e singolare, che diventa “testo sociale” e che parla al grande pubblico. L'una dopo l'altra, tutte le imprenditrici hanno raccontato della propria avventura -dove pubblico e privato spesso sono realtà indivise e totalizzanti dell'esistenza-, del proprio incominciare spesso l'impresa laddove essa sembra irrecuperabile, e dell'averla portata avanti quando altri non sembravano volerlo fare, con successo ovviamente. Non sono mancati momenti di grande commozione e di allegria. Ad aprire le danze è stata Maria Cristina Loccioni, della Loccioni Group, che ha parlato della sua esperienza come imprenditrice e di quella di sua madre, Graziella Rebichini, recentemente scomparsa, e senza la quale la realtà Loccioni, che oggi conta più di quattrocento collaboratori e la cui realtà è tra le più tecnologicamente evolute d'Europa, non sarebbe mai esistita.

Il libro raccoglie infatti l'ultima intervista rilasciata dalla signora Graziella prima della sua scomparsa, e la testimonianza di Maria Cristina Loccioni ha insistito sull'importanza della figura della madre all'interno della Loccioni, come colei che ha dato la ratio finanziaria e la forma mentis di concretezza all'azienda, affinché i sogni del consorte Enrico potessero tramutarsi nell'odierna realtà. L'intervento ha commosso infinitamente tutti i presenti , tanto che la signora Attilia Tramannoni, imprenditrice del design del vetro che ha parlato subito dopo, ha commentato “Non credo che io possa dire di più sull'importanza di essere imprenditrici oggi, vorrei solo che i miei figli mi ricordassero esattamente come Maria Cristina Loccioni ha ricordato sua madre poco fa.”

Ha colpito la coscienza collettiva anche Giuliana Bufarini, imprenditrice dello smaltimento rifiuti all'avanguardia. Ha raccontato di aver portato avanti l'azienda paterna dopo anni trascorsi ad assistere i ragazzi dei carceri minorili e a fare volontariato, e si sono levati applausi e boati di approvazione alla sua affermazione: “Se un imprenditore o un'imprenditrice non spendono almeno un po' di sé stessi nel sociale, pur facendo fior fior di profitti, non valgono niente.” Anche l'autenticità di Nenella Impiglia ha fatto breccia nel cuore della folla. L'ex-giudice del programma televisivo “Tacco 12”, e imprenditrice della Linea Marche s.p.a., ha narrato le vicissitudini di un'azienda finanziariamente in difficoltà e di un marito imprenditore prostrato dalla situazione avversa che lei, mettendosi in campo come esperta di marketing e d'immagine a più di cinquant'anni, ha riportato in auge, grazie alla sua capacità di tessere relazioni, di strappare con determinazione una promessa di amicizia e un sorriso di genuina gratitudine a tutti coloro che hanno inciampato sulla sua strada, vip compresi, fino a far diventare uno slogan del jet-set italiano quello che i suoi amici del mondo televisivo le ripetono fin dalla prima volta: “A Nenella non si può dire di no!”.

Il lavoro insieme, il fare rete, l'essere vicino ai propri dipendenti e il conquistarsi ogni giorno la stima di chi collabora con l'impresa, la determinazione, l'ironia, il senso di profonda e materna responsabilità verso la propria impresa, e il vero e proprio piacere di “correre l'avventura” sono i tratti salienti di un “buon governo” femminile, tutto marchigiano, che finalmente esce allo scoperto. Nessuna di loro ha parlato di profitto, e, quando hanno nominato il guadagno, è sempre e solo quello umano che hanno inteso evocare. La presentazione si è conclusa tra gli applausi dei presenti e l'entusiasmo generale, coronato dall'aperitivo offerto dall'Adriamar, impresa del settore ittico gestita dal “buon governo” di Sara Benigni, e dalla cantina Ciù Ciù.

La coordinatrice del progetto, Oriana Salvucci, ha così commentato l'esito di questo immaginifico incontro: " Ho sempre inteso l'impresa come "un correre l'avventura", come uno spazio aperto sulle possibilità, come il luogo di invenzione del proprio destino. La testimonianza delle imprenditrici sembra mi abbia dato ragione. Penso si sia raggiunto anche l'obiettivo di rendere un testo sociale il lavoro vivo di queste donne meravigliose che vorrei citare ad una ad una: Attilia Tramannoni,Cristina Loccioni, Graziella Rebichini, Caterina e Agnese Pirani, Donatella Bolletta, Francesca Baldoni, Francesca Fenucci, Giuliana Bufarini, Laura Sgreccia; Letizia Urbani, Maria Alzapiedi, Maria Rita Notari, Nenella Impiglia, Sara Ripesi, Simonetta Scalmati, Vittoria Santarelli. Ringrazio l'assessore Sara Giannini per aver creduto e condiviso questa avventura."


   

da Oriana Salvucci






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-04-2015 alle 17:08 sul giornale del 20 aprile 2015 - 706 letture

In questo articolo si parla di economia, Istao, oriana salvucci, Diario Pubblico. Le imprese a governo femminile

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