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Ferrovia Fano-Urbino: presentato dai Verdi in Regione il progetto preliminare di ripristino

verdi fano-urbino 3' di lettura 08/04/2015 - Il gruppo Verdi dell'Assemblea Legislativa Regionale, composto dal consigliere Adriano Cardogna e dal presidente onorario Gianluca Carrabs, ha mostrato in conferenza stampa il piano redatto dall'associazione Ferrovia Valle Metauro in collaborazione con due importanti studi di ingegneria di Milano e Firenze.

I Verdi "tornano all'attacco": dopo l'approvazione in consiglio regionale di una loro mozione con cui si chiede alla giunta di revocare il decreto di dismissione del 2011 e di trasferire la titolarità della linea dalla RFI alla Regione Marche stessa, mercoledì 8 aprile, proprio nell'ex palazzo delle ferrovie di Ancona, il gruppo guidato dal consigliere uscente Adriano Cardogna ha presentato un progetto fortemente voluto dall'associazione Ferrovia Valle Metauro che pone le basi per il rilancio della tratta. Sabato 11 aprile, alle 9.30, al Collegio Raffaello di Urbino, ci sarà la stessa presentazione con gli interventi di Vittorio Sgarbi e di Vittoriano Solazzi.

L'esponente dei Verdi, Gianluca Carrabs, sfodera subito i numeri precisi: 'Con questo progetto preliminare voluto dagli amici della Ferrovia Valle Metauro ed eseguito dagli studi 'Pegaso Ingegneria' di Milano e 'Sistema Ingegneria' di Firenze, possiamo dire che la riattivazione della Fano-Urbino è più vicina. La tratta sarà percorsa in 45-60 minuti, a seconda della saturazione della linea, e il costo complessivo per la sua riattivazione è di 80milioni di euro con un apporto di 5.000 passeggeri ogni giorno: quindi autofinanziato dal costo dei biglietti'.

'Ci sarà un incremento di treni fino a 20 coppie giornaliere e i costi di gestione potrebbero autosostenersi con il flusso di utenti citato' sottolinea il presidente di FVM, Carlo Bellagamba -. Lo scopo finale è quello di creare un mezzo di trasporto sicuro efficiente e a basso costo che sia una risorsa non solo turistica e culturale ma che si adatti anche ai lavoratori pendolari, agli studenti e a chi sceglie il treno occasionalmente'.

'Vogliamo dare una seconda vita alle stazione e alle ferrovie abbandonate rispondendo alle esigenze delle comunità locali - conclude Cardogna -. Questo progetto può inserirsi nella programmazione europea 2014-2020 usufruendo di risorse utili allo scopo perché punta sulla diminuzione del consumo di carburanti fossili e delle emissioni di anidride carbonica nell'aria'.

Questo, in sostanza, il progetto stilato dagli studi di ingegneria: a) l'armamento attuale sarà completamente sostituito con rotaie da 60kg/m e traverse rfi 230 (i pilastri su cui poggiano i binari), e il ballast, cioè il pietrisco su cui poggia l'intera struttura, potrà essere recuperato per circa la metà onde evitare costi di smaltimento e la necessità di nuovo materiale; b) i passaggi a livello possono essere ridotti da 55 a 21; c) un moderno sistema di segnalazione consentirà l'incremento dei treni fino a 20 coppie al giorno; d) l'impatto ambientale sarà nullo; e) il costo complessivo, al netto dell'iva, è di 80milioni di euro, variabile a seconda dell'eliminazione di altri passaggi a livello.








Questo è un articolo pubblicato il 08-04-2015 alle 12:12 sul giornale del 09 aprile 2015 - 2383 letture

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