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Jesi: bancario condannato a 6 mesi, era complice di due usurai. Le vittime accedono al fondo solidarietà

usura 2' di lettura 30/01/2015 - Un'articolata operazione della guardia di finanza di Osimo, durata oltre due anni, e che aveva portato all'arresto di due uomini nel giugno del 2013, oggi torna in cima alla cronaca per importanti sviluppi nella vicenda giudiziaria.

Nel 2013 erano stati arrestati un pensionato jesino, B.L., e suo genero, un metalmeccanico di Filottrano, F.M., per usura ed estorsione nei confronti di alcuni imprenditori, che versavano all'epoca in serie difficoltà economiche.

Oggi emerge il coinvolgimento di un terzo soggetto, che aiutava i due uomini a compiere atti di estorsione prestando soldi a tassi usurai: si tratta di O.I., bancario, che aveva il compito di fornire informazioni riservate sulle condizioni economiche delle vittime di usura.

Il cerchio si chiude su un giro di usura di oltre 500.000 euro, che conta 127 finanziamenti che i due uomini aveva erogato, per un capitale di oltre 224.000 euro, e circa 100.000 euri solo a titolo di interessi.

Tutti i prestiti sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria per il reato di esercizio abusivo dell’attività finanziaria, mentre per 36 di essi è stato possibile accertare con precisione che è stato richiesto ed applicato un tasso di interessi abbondantemente sopra il limite soglia dell’usura, che variava dal 100% al 700% con picchi che hanno raggiunto anche il 3.000%.

Inoltre, su decreto emesso dal GIP presso il Tribunale di Ancona, sono stati sequestrati ai due uomini beni per un valore di 66.400 euro, corrispondenti agli interessi usurari effettivamente incassati.

Lo scorso mese di novembre 2014, il GUP ha disposto il rinvio a giudizio per gli imputati principali, che hanno scelto di patteggiare; mentre il bancario è stato condannato per favoreggiamento a 6 mesi di reclusione.

Smantellato il giro di usura, c'è un 'lieto fine': per la prima volta nella provincia di Ancona è stato attivato l'accesso ai mutui senza interessi erogati dallo Stato, di cui alla Legge n. 108/1996.

La Legge sull'usura infatti ha istituito un "Fondo di solidarietà per le vittime", al quale possono accedere imprenditori o liberi professionisti caduti nella rete degli usurai.


   

di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it





Questo è un articolo pubblicato il 30-01-2015 alle 15:10 sul giornale del 31 gennaio 2015 - 1615 letture

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