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Fermo: processo casa di Alice, nessuna responsabilità per il comune, per l'Asur e la Koinema

Procura di Fermo 2' di lettura 23/01/2015 - Mercoledì 21 gennaio è finalmente arrivato il giorno del processo per i fatti, maltrattamenti e sequestro, relativi il centro diurno Casa di Alice di Grottammare. Grande era l’attesa da parte dei genitori e familiari e di tanti altri per vedere quale sarà la sorte degli operatori imputati di gravi reati nei confronti dei ragazzi autistici ospitati nella struttura.

Gli stessi operatori accusati aspettavano l’udienza per difendersi. In quanto si sono sempre proclamati innocenti. La prima udienza svoltasi nel Tribunale di Fermo è stata più che altro dedicata ai preliminari giuridici, senza entrare nel merito delle accuse. La difesa degli imputati ha presentato due eccezioni, entrambi rigettate dal Collegio Giudicante composto da tre giudici presieduto da Ugo Rosati presidente del tribunale e da altri due giudici.

La prima eccezione verteva sul fatto che il Gip che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare agli imputati, è lo stesso che ha firmato il rinvio di giudizio immediato.
La seconda eccezione era relativa il giudizio immediato che secondo la difesa non poteva essere firmato dal Gip in quanto la difesa stessa si era rivolta in terzo grado alla Corte di Cassazione che deve ancora pronunciarsi; di conseguenza la difesa chiedeva che venisse immediatamente sospeso il processo per rito immediato fino a quando non si fosse pronunciata la Cassazione.

Come dicevamo tutte e due le eccezioni sono state respinte e quindi il presidente del Collegio Giudicante ha dichiarato aperto il dibattimento. A rappresentare la parte delle persone offese c'erano gli avvocati Gionni, Ruggeri Emili e gli avvocati Eugeni e Marcelli in qualità di legali di un'associazione l’ANIEP, che si occupa dei diritti dei disabili.
Sono state accolte tutte le costituzioni di parte civile selle sei famiglie riguardanti 7 ragazzi autistici ed anche quella dell'ANIEP.

Mentre è stata rigettata la responsabilità civile da parte del comune di Grottammare, dell'Asur 5 e forse con qualche sorpresa, del presidente della cooperativa Koinema.

Il Pubblico Ministero Domenico Seccia ha presentato un'eccezione riguardante l'accoglimento dell'hard disk contenente i filmati delle telecamere piazzate dai Carabinieri per circa due mesi da giugno a luglio 2014 mentre svolgevano le indagini. Alcuni di questi fotogrammi sono divenuti di notorietà pubblica, specialmente quelli che riprendevano la tristemente nota “stanza azzurra” quella per intenderci delle punizioni e maltrattamenti ai ragazzi.

Su questa eccezione e sulla lunga lista dei testimoni, circa 80 presentati dalle due parti, il Collegio Giudicante si è riservato di sciogliere i quesiti l’11 febbraio data in cui verrà anche calendarizzato il processo con le varie udienze.

Una cosa è certa: tutte le parti convengono nel affermare che sarà sicuramente un processo lungo e non si avranno sentenze prima di un paio di anni.


   

di Roberto Guidotti  
redazione@viveresanbenedetto.it





Questo è un articolo pubblicato il 23-01-2015 alle 23:36 sul giornale del 24 gennaio 2015 - 1192 letture

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