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Dalle prime immagini nelle catacombe romane, fino alle moderne interpretazioni, un itinerario volto alla scoperta dell’iconografia della nascita di Cristo, evento cardine della fede cristiana, ma narrato in maniera estremamente succinta dai Vangeli.
Le rappresentazioni della Natività, che solo a prima vista sembrano tutte uguali, sono in realtà caratterizzate da una grande varietà di soluzioni che si susseguono nel corso dei secoli, e ad ogni cambiamento iconografico corrisponde un preciso significato simbolico. Numerosi pertanto sono gli interrogativi da porsi e a cui trovare una risposta, ad esempio: dove nasce Gesù, in una grotta o in una capanna? Era adagiato in una mangiatoia, sulla nuda terra o sopra la paglia? E ancora, perché l’asino e il bue, che non sono citati nei Vangeli, trovano sempre posto nelle Natività? Perché i Magi sono tre e raffigurati come re, mentre nei Vangeli non ne viene precisato il numero e nulla si dice sulla loro regalità?
Quella di sabato sarà l’occasione per scoprire l’origine e i significati reconditi che si celano dietro a una delle rappresentazioni più comuni e note della storia dell’arte.
L’ingresso è gratuito.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-12-2014 alle 16:48 sul giornale del 18 dicembre 2014 - 875 letture
In questo articolo si parla di jesi, spettacoli, Museo diocesano di Jesi, natività
L'indirizzo breve
https://vivere.me/ac5Q
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