counter

Omicidio Peci: le parole dell' ex br Giovanni Senzani

2' di lettura 06/10/2014 - Si riapre ancora una volta la ferita mai chiusa dell’assassinio di Roberto Peci rapito il 10 giugno del 1981 a San Benedetto da un commando delle Brigate Rosse e assassinato in maniera barbara il 3 agosto dagli stessi rapitori.

Fu una ritorsione alla collaborazione con le istituzioni e alla dissociazione del fratello Patrizio Peci dal gruppo terroristico.

In un’intervista al giornale 'Il Garantista' apparsa oggi 6 ottobre Giovanni Senzani che ha scontato 17 anni di carcere, parla della sua storia personale e di quel fatto tragico che fu il rapimento del giovane antennista 25 enne, sposato e con una figlia in arrivo, che ancora oggi la città ricorda con tragico dolore.

Tra i passaggi dell’intervista Senzani parlando ipoteticamente alla figlia Roberta, che non ha mai conosciuto il padre, afferma “capisco il dolore che ha provato, so che la sua vita è stata distrutta da quell’avvenimento. La perdita del padre è una cosa enorme. …E poi c’è stata una costruzione tremenda. Hanno fatto diventare suo padre un personaggio negativo. Le direi che suo padre era invece una persona dignitosa… Io lo so cosa vuol dire passare per mostro. Io non sono quello lì… No, non sono quello lì…. Poi, uno la morte, finché non la prova non la può capire.”

Roberta Peci non ha mai incontrato Giovanni Senzani. L’ex brigatista dichiara che l’incontro sarebbe potuto avvenire solo senza telecamere cosa che secondo lui, Roberta, non ha mai fatto in modo che avvenisse. La stessa giovane Peci aveva chiesto di incontrare lo zio Patrizio cosa che non si è verificata.

La storia dei fratelli Peci è legata indiscutibilmente a San Benedetto e alla sua piazza “la rotonda” il ritrovo dei ragazzi negli anni 70 ed è stata spesso fonte di approfondimento da parte di vari scrittori e intellettuali come Giordano Bruno Guerri con “Io l’infame” scritto in due settimane con lo stesso Patrizio, fino a “L’inizio del buio” di Walter Veltroni.

Anche il film di Pippo Delbono “Sangue” che ha visto proprio la presenza di Senzani ha risollevato polemiche a non finire.

D’altra parte se lo Stato alla fine ha sconfitto il terrorismo politico è anche vero che il dolore e la tristezza degli affetti strappati con la morte non è qualcosa che si possa dimenticare.


   

di Roberto Guidotti  
redazione@viveresanbenedetto.it







Questo è un articolo pubblicato il 06-10-2014 alle 21:23 sul giornale del 07 ottobre 2014 - 1654 letture

In questo articolo si parla di attualità, brigate rosse, roberto peci, comune di San Bendetto del Tronto, articolo





logoEV
logoEV