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Trecastelli: 70 anni fa il Generale Gino Augusti Conte di Senigallia incontrava Sir Wiston Churchill

Gino Augusti 2' di lettura 22/08/2014 - Lo storico incontro tra i due aristocratici militari avvenne tra il 24 ed il 25 Agosto del 1944 ed lì oggi a settantanni di distanza, il nipote, conte Giovanni Martines Augusti, presidente del Milano Lancieri 7°sezione di Senigallia valle Misa Nevola, ricorderà la figura di suo nonno domenica 24 Agosto alle ore 18,30 con una messa officiata in suo onore nella Chiesa Gentilizia di san Francesco e santa Timotea di fianco al palazzo Augusti Castracane, dove, nella cripta della Casata Augusti riposano le spoglie del Conte.

Il conte Gino oltre ad essere stato uno grandi cavalieri del novecento italiano si distinse anche come lungimirante politico come podestà della città di Corinaldo dal 1938 al 1942 si fece apprezzare nella gestione dei rapporti in un momento molto difficile della storia italiana.

In coerenza di questi fatti e per l’apprezzamento ricevuto fu confermato come sindaco, a firma dell’ AMG (Allied Military Governament), dopo la liberazione dei tre comuni Ripe Castelcolonna e Monterado che per sei mesi si ritrovarono sotto la gestione del conte Augusti. A distanza di settantanni le dirigenze si sono nuovamente raccordate sotto un unica guida ripetendo il modello del Conte Augusti.

Ma la vicenda per cui è noto al mondo ancora oggi è la straordinaria azione che compì a Monastier di Treviso in una delle ultime cariche di cavalleria, quella di san Piero Novello, nella famosa battaglia del Solstizio, della prima Guerra Mondiale: all’alba del 19 giugno del 1918 il conte, capitanò i propri squadroni del settimo lancieri di Milano in una avventurosa battaglia contro forze soverchianti che stavano per spezzare il fronte italiano caricando un intero battaglione di austro ungarici ed evitando il sicuro sfondamento della linea del Piave, permettendo alla Terza armata di Diaz di ripiegare rafforzando le posizioni e preparando l’attacco finale per la vittoria di Vittorio Veneto. Così guadagnò sul campo la medaglia d’argento sul campo dal Re D’Italia.

Il conte Gino amico è compagno d’armi tra gli altri di Dannunzio, Balbo e di Baracca, che morì nei cieli veneti lo stesso giorno della carica. Con questa azione si rese noto al mondo, infatti, non solo il diciottenne Ernest Hemingway, presente con la Red Cross alla carneficina di Monastier, si ispirò per scrivere il capolavoro “Addio alle Armi”, ma anche Sir Wiston Churchilll, giunto nelle Marche nell’agosto del 1944, volle incontrare il prode cavaliere onorandolo della presenza nelle sua residenza di campagna, il palazzo Augusti Catracane a Brugnetto di Ripe, dove rimase ospite del Conte per una notte.


   

di Redazione







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-08-2014 alle 13:52 sul giornale del 23 agosto 2014 - 1113 letture

In questo articolo si parla di cultura, gino augusti

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