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Chiaravalle: Roberto Rabboni da Papa Francesco, terminato il pellegrinaggio in canoa

3' di lettura 20/08/2014 - “Siete l’esempio del coraggio e della speranza”. Papa Francesco li definisce così e la giornata, ma forse anche la vita, di Roberto Rabboni e degli intrepidi amici che lo hanno accompagnato nei 70 giorni di pellegrinaggio si tinge di unico e di bello, di significativo e di profondo, di esclusivo e di inimmaginabile.


L’incontro tra il Papa argentino e Rabboni, raggiunto dalla moglie Catia, dai valorosi amici che lo hanno accompagnato a turno nei due mesi e mezzo di canoa e di camminate per mezza Italia e dalla trentina di chiaravallesi che non hanno voluto mancare all’indimenticabile dialogo col Pontefice, regala momenti interiori e spirituali, lacrime di gioia e di sacrificio, silenzi ammaliati e sorrisi ammirati.

Papa Bergoglio fa i complimenti all’Ulisse chiaravallese ed ai suoi compagni d’avventura e li paragona ai coraggiosi che portarono il segno di Cristo in Corea quando essere cristiani in quel lontano Paese era davvero difficile e poteva costare la vita. Insieme ai protagonisti marchigiani del pellegrinaggio in canoa, davanti al Papa ieri c’era una splendida famiglia di francesi di Avignone, papà e mamma giovanissimi con i sei piccoli figli che a piedi dal 20 maggio ed in compagnia di due piccoli e simpatici asinelli hanno raggiunto con tanta fatica ma con la serenità dei grandi piazza San Pietro ed il Vaticano per abbracciare il Papa e farsi coccolare da lui.

Momenti splendidi, cartoline indimenticabili di un afoso mercoledi romano, con la sala Nervi in Vaticano che pullulava di gente – erano oltre 12000 i presenti – con un tifo da stadio che accompagnava ogni gesto, ogni parola, ogni ingresso di un Pontefice amato e stimato come pochi. Gente d’Argentina – tra cui la rappresentanza del San Lorenzo de Almagro, la squadra amata dal Papa – ma anche gente, tantissima, di ogni parte d’Europa e del mondo e tra loro Roberto ed i suoi compagni che è giusto ricordare: Roberto Bulegato, Michele Monteverdi, Tommaso Fenucci, Fabio Toccaceli, Alessio Santinelli, Lorenzo Moretti, Matteo Freddi, Luca Bramucci, Nikita Bulegato, Catia Schiaroli. Di sacrifici ne hanno fatti tanti anche loro. E poi Corrado Gamberini e Mario Baleani della Lega Navale di Porto Recanati.

Ma soprattutto lui, Roberto, con quella barba lunga di quasi tre mesi, che non smette di dire: “Ma che occhi il Papa, quando mi ha fissato mi ha lasciato interdetto: quanto amore, quanta pace, quanta serenità”.

E le lacrime di commozione che rigavano il suo volto e quello della moglie Catia a testimoniare quanti sacrifici, quanta dedizione, quanta passione hanno messo in questa impresa, quanto coraggio, quanta determinazione, quanto amore accompagnano la loro esistenza. Persone speciali, una coppia speciale, con un cuore grande e lo sguardo pulito e sereno che ha colpito anche questo grande Papa venuto da lontano.


   

da Gianluca Fenucci







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-08-2014 alle 22:15 sul giornale del 21 agosto 2014 - 909 letture

In questo articolo si parla di attualità, gianluca fenucci

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