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Sanità, operatori della Prevenzione, 'Senza azioni di prevenzione efficace ogni riassetto è inutile'

sanità 3' di lettura 13/08/2014 - Lo scorso 7 agosto, quattro associazioni scientifiche (SNOP, SItI, AsNAS, AITeP) rappresentative degli operatori della prevenzione di parte pubblica appartenenti a diversi profili professionali (medici, tecnici della prevenzione, assistenti sanitari) si sono riunite con l'intento di elaborare una proposta strategica comune per un utile riordino dei Dipartimenti di Prevenzione dell'Asur Marche.

In un momento in cui è in lavorazione il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione (che si spera possa correggere quanto più possibile la pessima partenza del nuovo Patto per la Salute), in ambito marchigiano è entrato finalmente nel vivo il processo di riorganizzazione territoriale dell'ASUR, che aveva languito per molto tempo.

Eppure la profonda depressione del dibattito tecnico-scientifico sul futuro della sanità pubblica della nostra regione rischia di condurre ad una riorganizzazione più simile ad una mera “ristrutturazione edilizia”, ovvero che non tiene conto della dotazione di personale realmente adeguato alle necessità a discapito di una strategia condivisa che sia in linea con i bisogni della popolazione.

Sappiamo che la crisi economica e l'espansione della povertà stanno erodendo i margini di compensazione comunitaria e familiare che fin ora ne avevano mitigato gli effetti negativi nel tessuto sociale, per cui non è affatto scontato che una qualità della vita, unanimemente riconosciuta come elevata come quella delle Marche, possa mantenersi immutata in un futuro anche prossimo in assenza di un'attenta e condivisa programmazione.

Il fatto che il quadro d'insieme si sia profondamente modificato vuol dire che lo stesso concetto di prevenzione diventa un concetto più vasto, di promozione della salute, che include azioni per contrastare efficacemente alcune classi di patologie cronico-degenerative, osteo-articolari, metaboliche e cardiovascolari, alcune patologie di tumori, la disabilità e la perdita di autonomia e per migliorare la qualità della vita individuale e delle comunità.

Alla popolazione è noto solo marginalmente che il sistema sanitario pubblico si regge su tre ordini di macro-strutture: gli Ospedali, i Distretti e i Dipartimenti di Prevenzione; i Dipartimenti di Prevenzione consumano attualmente nelle Marche non più del 2.8% delle risorse economiche che compongono la spesa sanitaria pubblica totale a fronte di un 5% che “teoricamente” sarebbe dovuto per legge e che sarebbe necessario per svolgere appieno i compiti di istituto.

In questa fase di passaggio dobbiamo quindi investire in modo sistemico e partecipato sulla promozione della sicurezza e della salute (ad esempio sullo sviluppo delle attività motorie della popolazione di tutte le età e sulla qualità dell'alimentazione), sugli screening per alcune patologie gravi, suscettibili di diagnosi e trattamento precoce efficace, sull'epidemiologia e sulla comunicazione.
Ci impegniamo a confrontarci con l'ASUR affinché questa non garantisca soltanto un proprio innegabile e insostituibile ruolo meramente amministrativo-finanziario ma riconosca, sostenga e garantisca le competenze degli operatori della prevenzione utili per un sistema sanitario capace di migliorarsi e di uscire da un sistema di autoreferenzialità.

Ai cittadini, alle altre associazioni scientifiche, alle organizzazioni sindacali degli operatori ed agli operatori tutti è quindi rivolto un caldo invito per ragionare, incontrarsi e discutere sul futuro prossimo della sanità pubblica marchigiana, con lo scopo di elaborare un progetto strategico organico con cui proporre cosa dovranno fare i Dipartimenti di Prevenzione nelle singole aree vaste dell'ASUR, quali funzioni collocate entro tali Dipartimenti potranno assumere il valore di un service offerto e garantito a territori più ampi, quali funzioni programmatorie, tecniche e di coordinamento e verifica potranno e dovranno essere poste in forza al corpo centrale dell'ASUR.

Le scadenze brevissime alle quali ci troviamo di fronte impongono di fare uno sforzo per lavorare a pieno ritmo completando il lavoro non più tardi dei primi giorni di settembre.


   

da Aitep Sezione Marche





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-08-2014 alle 16:19 sul giornale del 14 agosto 2014 - 1015 letture

In questo articolo si parla di attualità, tecnici, associazione italiana, Aitep Sezione Marche, prevenzione nell’ambiente, prevenzione nei luoghi di lavoro, incidenti lavoro

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