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Jesi: eredità in cerca di beneficiario, una truffa da film a danno di un anziano

Truffa anziani 2' di lettura 17/03/2014 - Uno stratagemma degno di un film come 'Febbre da cavallo' è stato messo a punto da una coppia di messinesi: una presunta eredità dalla Svizzera a favore del dottor Martino, un immaginario beneficiario jesino, guarda caso scomparso e senza eredi.

La vittima un anziano jesino di 83 anni, fermato da una donna elegante mentre camminava lungo corso Matteotti lo scorso 23 ottobre. La donna si fingeva un avvocato proveniente dalla Svizzera che trasportava un'eredità di 100.000 euro destinata al dottor Martina. Mentre la donna chiedeva all’anziano se conoscesse lo studio di questo dottore, ecco sbucare il complice della donna: l'uomo distinto si fingeva anche lui avvocato e, facendo finta di interessarsi al caso per dare indicazioni, affermava che il tal dottor Martina, cercato dalla donna per l’eredità, era morto un mese prima, nel settembre 2013, senza avere figli o eredi.

A questo punto la donna, dicendosi affranta dalla notizia, affermava che non poteva tornare in Svizzera con tutti quei soldi e che, ed ecco scattare la truffa, se avesse trovato un uomo bisognoso lo avrebbe aiutato regalandogli quell’eredità. L’anziano jesino a questo punto si offriva per ricevere l’eredità in quanto aveva delle ingenti spese da affrontare, e la donna si mostrava d’accordo con lui, ma a patto che si accollasse le spese di un notaio.

L'uomo complice della donna fingeva pure di prendere un appuntamento con un suo amico notaio di Jesi, che però gli dava la disponibilità solo nell’immediato. L’anziano cadeva nel tranello e si faceva accompagnare a casa e poi in banca per prelevare 3.000 euro in contanti, ossia il compenso del notaio.

Arrivati in casa i due malfattori convincevano l'uomo a prendere anche tutto l’oro suo e della moglie, nel caso in cui quel contante non fosse bastato per pagare il notaio.

Una volta saliti in auto, una Mercedes, per andare tutti e tre dal notaio, facevano tappa presso un tabaccaio, perché occorrevano delle marche da bollo. A quel punto i due complici facevano scendere l'anziano, che lasciava la valigetta con i soldi e l’oro in macchina ed entrava in tabaccheria. Una volta uscito l'amara scoperta: la coppia di truffatori si era dileguata nel nulla.

Una brutta storia che però non ha lasciato nell'oblio i truffatori: grazie a dei controlli nei Compro Oro della Vallesina i Carabinieri della stazione di Jesi, guidati dal luogotenente Fiorello Rossi, sono riusciti a identificare chi aveva venduto l’oro rubato e sono così risaliti all'identità dei due truffatori.

Si tratta di F.F.di 45 anni, e della sua compagna M.D., 37 anni, entrambi originari di Messina, pregiudicati, denunciati per truffa.


   

di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it





Questo è un articolo pubblicato il 17-03-2014 alle 15:37 sul giornale del 18 marzo 2014 - 951 letture

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