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Pesanti critiche dell'Aned a Marche Nord dopo il trasferimento dei trapiantati di rene

santa croce fano 2' di lettura 24/02/2014 - Il caos di Marche Nord denunciato anche dall'Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi Comitato Marche). Dopo alcuni trapiantati, l'associazione ATO che li rappresenta, il Comitato a Difesa del Santa Croce di Fano ad intervenire contro la decisione di “spedire” a Pesaro i trapiantati di rene che facevano riferimento all'Ospedale di Fano è l'Associazione Emodializzati.

L'Associazione infatti denuncia, con una lettera aperta, che “Tutti i trapiantati di rene di Fano dovranno essere seguiti presso l’ospedale di Pesaro, mentre tutti i nefropatici di Pesaro dovranno recarsi presso l’ospedale di Fano per le visite ambulatoriali nefrologiche. Che senso ha costringere i pazienti a queste migrazioni incrociate?

In entrambi gli ospedali ci sono e resteranno tutte le risorse e le competenze professionali necessarie a curare entrambe le tipologie di pazienti; non utilizzarle vorrà dire sprecarle e nello stesso tempo danneggiare i pazienti.

“Integrazione” non è sinonimo di “migrazione” di pazienti; soprattutto non è sinonimo di “migrazione incrociata” di pazienti, come quella sopra descritta. In ogni caso, in un servizio correttamente integrato è il personale che si sposta, dove necessario, non i pazienti!!!!

Perché un paziente che dovrà essere curato da due specialisti, che non sono presenti nello stesso ospedale di rete, o va avanti ed indietro in ambulanza da un ospedale all’altro, o non viene curato correttamente. Un mezzo ospedale non è un luogo di cura: è un luogo di sperpero e di grave pericolo.


Parole chiare e giudizi condivisibili che vengono da chi ha sempre cercato un dialogo costruttivo con la Sanità regionale( come posso testimoniare avendo partecipato a diverse riunioni con la rappresentante dell'Associazione la battagliera signora Lolli) Dalla Regione è arrivata solo arroganza che si è diffusa a macchia d'olio a Marche Nord dove ancora una volta senza alcuna logica, se non quella di creare ulteriori disagi ai cittadini malati e contemporaneamente svilire sempre più l'Ospedale di Fano e quelli dell'entroterra, si mettono in atto provvedimenti penalizzanti per cittadini e operatori come testimonia con chiarezza l' Aned e come ha puntualmente ricordato l'ATO attraverso il suo Presidente Agostino Falcioni nei giorni scorsi.

Le cose sono due o il Direttore di Marche Nord non è all'altezza del ruolo che riveste oppure, pur di rimanere al suo posto, esegue “ordini” senza senso e risultati. In ambedue i casi farebbe meglio a rimettere il mandato a meno che non tega a passare alla storia come il liquidatore del Santa Croce.

La battaglia non si ferma anzi ogni giorno aumenta da parte di cittadini ,operatori e associazioni la consapevolezza che è in atto la demolizione della Sanità pubblica a vantaggio di altri interessi.

Non lo permetteremo!






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-02-2014 alle 11:56 sul giornale del 25 febbraio 2014 - 690 letture

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