Unioncamere: nel 2013 ancora in calo le imprese marchigiane

Lo scorso anno, infatti, le 10.679 aziende che si sono iscritte ai registri delle Camere di commercio non sono riuscite a compensare le 11.597 cessazioni di attività. Lo comunica il Centro Studi Unioncamere Marche che ha elaborato i dati di Movimprese per la nostra regione. A pagare il prezzo più pesante di una crisi che ancora non demorde, sono i comparti dell’agricoltura (-1.215 imprese attive ) e dell’artigianato (-984).
Tra i settori ancora in calo le costruzioni (-663) e il manifatturiero (- 412) al cui interno le calzature perdono 97 imprese, l’abbigliamento 52 e la meccanica 51. Male anche il mobile (-48) e gli alimentari (-33). Negativo anche il saldo delle imprese marchigiane in attività nei trasporti (-95) e nel commercio (-22). Il numero delle imprese è invece aumentato per le attività immobiliari (+199), le attività finanziarie e assicurative (+145) ed i servizi alle imprese (+153). In crescita anche le aziende attive nella comunicazione (+57), alloggio e ristorazione (+42) servizi sociali e sanitari (+24), attività professionali e di consulenza (+13).
Malgrado i numeri non siano incoraggianti, “commenta il presidente Unioncamere Marche Adriano Federici “la rilevazione del nostro Centro Studi dimostra che il sistema produttivo marchigiano è comunque vitale. Mentre soffrono e gettano la spugna le piccole imprese agricole, edili e quelle dell’artigianato conto terzi, riprendono slancio certi settori del turismo e dei servizi più innovativi. Vanno bene anche le imprese del nostro manifatturiero ad alto contenuto tecnologico e quelle che hanno saputo conquistare i mercati esteri. Per far ripartire la stragrande maggioranza delle nostre piccole imprese, serve un mercato interno capace di sostenere consumi e occupazione ed occorrono istituzioni capaci di infondere fiducia a chi fa impresa e alle famiglie. Soprattutto occorre che riparta il credito alle imprese, che vede in sofferenza le aziende di tutti i settori e di tutte le dimensioni. Auspichiamo che il sistema bancario nel 2014 proceda in questa direzione con più convinzione rispetto allo scorso anno, per assecondare la competitività e lo sviluppo del nostro sistema produttivo.”
Pur tra mille difficoltà, (dalla burocrazia alla stretta creditizia) sono sempre numerosi i marchigiani che hanno scelto di fare impresa nel 2013. Ma, secondo il Centro Studi Unioncamere, lo hanno fatto scegliendo le società di capitale (+832), i consorzi e le cooperative (+434 di cui 48 cooperative). A registrare un vero e proprio crollo sono invece le imprese individuali (-.1769) seguite dalle società di persone (-415). A livello territoriale la provincia che ha visto una maggior diminuzione di imprese è stata quella di Pesaro Urbino (-379) seguita da Fermo (-224), Macerata (-169), Ascoli Piceno (-130) e Ancona (-16).

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-01-2014 alle 14:49 sul giornale del 25 gennaio 2014 - 1083 letture
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