Spending review, il Tar dà ragione alle Province

A giudizio del tribunale amministrativo, il governo avrebbe dovuto eliminare dalla lista delle spese da tagliare quelle relative ai servizi per la collettività. Invece nel pentolone della spendind review ci finì un po' di tutto: dalla formazione professionale al trasporto pubblico locale, dall'edilizia scolastica a alla viabilità.
"Fin dall'inizio - spiega la presidente dell'Upi Marche Patrizia Casagrande - il governo Monti decise di affrontare la questione della revisione della spesa pubblica ponendo più attenzione alle sirene dell'antipolitica che non ai bisogni reali dei territori e lasciando cadere nel vuoto la richiesta di un confronto vero su tagli palesemente iniqui, perché incidenti direttamente sulle prestazioni rivolte al cittadino. Il risultato di quella scelta oggi è sotto gli occhi: enti in dissesto o predissesto, drastica diminuzione degli investimenti con grave danno alle economie locali, riduzione o dismissione di servizi". Da qui la richiesta al nuovo governo di riprendere immediatamente in mano la questione.
"Alla luce della sentenza del Tar del Lazio - continua la Casagrande - occorre riaprire il confronto e porre rimedio al più presto all'ennesimo pasticcio causato dal governo Monti. Le Province non si sono mai opposte e non si oppongono neppure ora al necessario contenimento della spesa pubblica. Ma ciò non può avvenire sulla base di presupposti clamorosamente sbagliati e, soprattutto, continuando a danneggiare le comunità locali".

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 17-07-2013 alle 19:12 sul giornale del 18 luglio 2013 - 1788 letture
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