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San Severino: Chiappa su sanità, 'Alla politica avevamo chiesto altro'

Gian Luca Chiappa 3' di lettura 29/03/2013 - “Siamo tutti consapevoli del fatto che il sistema va riformato ma ci sono principi che alla politica avevamo chiesto di salvaguardare e per i quali continueremo a lottare. La tutela della salute è un sacrosanto diritto di tutti, riconosciuto costituzionalmente, che va difeso a tutti i costi”.

Così il presidente della Comunità Montana di San Severino Marche, Gian Luca Chiappa, interviene nel dibattito scaturito dall’ipotesi di razionalizzazione del sistema sanitario marchigiano. “Tre anni fa alla Commissione sanitaria portai un esempio vero – spiega Chiappa – e cioè quello di un cittadino cinquantenne residente nell’ultimo paese della provincia di Macerata che per fare delle analisi a Torrette si deve mettere alla guida ed impiegare più di un’ora d’auto per arrivare all’ospedale regionale. Situazione di “disagio sostenibile” oserei definirla. Di certo non la stessa di un ottantacinquenne, e che ne sono molti nell’entroterra, che però ha gli stessi inopinabili diritti."

"Il quadretto che vi ho disegnato – aggiunge il presidente della Comunità Montana – non è certo dei peggiori. Perché ci sono malati che l’ora di auto per avere cure se la fanno tutti i giorni, e sto parlando dei dializzati e di persone sofferenti di altre patologie, ma non per raggiungere, una volta ogni tanto per un’analisi, l’ospedale di Ancona, bensì per sottoporsi a terapie indispensabili alla loro vita. Se continuiamo a portare via pezzi: un giorno la Potes, il giorno dopo il medico della mutua, il giorno dopo ancora lo specialista; il sistema si sgretola. La Val Potenza è già stata frantumata da scelte molto discutibili ed oggi alla sua agonia può solo seguire la morte. Si veda cosa è successo a Matelica o a Cingoli dove sono saltate le regole della salute di prossimità, dei tempi di risposta all’emergenza sanitaria. L’ultimo Piano elaborato dalla Regione prevede l’applicazione del decreto Balduzzi, decreto che non è mai stato convertito. Un’applicazione ferrea e matematica per la quale non servivano certo manager super pagati ma bastava, piuttosto, un semplice ragioniere. Nell’entroterra maceratese si chiudono servizi e strutture ma a Fabriano la Regione nomina primari. Cito questa situazione perché spiega, concretamente, qual è il reale paradosso di quello che stiamo vivendo."

"Con i costi dell’eliambulanza che staziona all’ospedale di Fabriano – avverte Chiappa – avremo potuto fare un pronto soccorso in ogni Comune del nostro territorio. I decisori hanno aperto una ferita fra le nostre comunità mettendo le une contro le altre. Non capisco allora la reazione di alcuni sindaci, come quello di Macerata, che vorrebbero una sanità tutta per loro. Ma dove si può sviluppare l’ospedale del capoluogo della nostra provincia che già oggi scoppia? – si chiede ancora il presidente della Comunità Montana di San Severino Marche, che lancia una provocazione – Macerata attiverà forse nuovi posti letto nel parcheggio, visto che è l’unico spazio attorno al vecchio ospedale dove non ci sono ancora costruzioni?”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-03-2013 alle 15:55 sul giornale del 30 marzo 2013 - 1712 letture

In questo articolo si parla di sanità, politica, Comunità montana di San Severino, gian luca chiappa

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