Prc: alla vicenda biogas emerge con chiarezza la sudditanza e la connivenza della politica regionale

1' di lettura 26/03/2013 - L'inchiesta sulle autorizzazioni delle centrali a biomasse nella nostra regione rivela ogni giorno che passa novità interessanti che, tutte insieme, descrivono un vero e proprio "sistema" fatto di intrecci tra apparati istituzionali, grandi imprese, compiacenti rappresentanze politiche.

Il brillante servizio di un quotidiano di oggi lascia poco spazio alla fantasia e dimostra dati alla mano che la regia dell'intrapresa ha un centro ben definito che corrisponde, nella sostanza, al più importante gruppo industriale della regione, quello Merloni di Fabriano.

Anche la quasi totalità delle centrali della Vallesina, da Camerata Picena ad Agugliano, passando per Osimo e Monsano (solo per fare alcuni esempi) fa riferimento, per assetti societari, vincoli parentali e sinergie tecnico-istituzionali, al sistema che il giornale porta alla luce del sole.

Questa vicenda, quindi, contiene gli indizi premonitori e i prototipi del sistema Marche, la centralità di alcune imprese che vanno salvaguardate, sostenute e accompagnate nella loro ricerca di profitto, tanto che come afferma il quotidiano i progetti erano tutti dentro il finanziamento delle filiere "verdi" dei fondi europei.

Una struttura pubblica quindi ancella della programmazione altrui e di interessi particolari invece di un soggetto autonomo capace di programmare a seconda degli obbiettivi politici e sociali più urgenti, ovvero occupazione, salvaguardia del territorio, salute pubblica. L'impegno e l'intelligenza dei comitati è fin qui stata massima, ma occorre anche la critica politica e la ricerca di alternative, non solo gli aspetti giudiziari sono da mettere in luce ma anche il bisogno di un altro modello di sviluppo che necessariamente parte dalla condanna del governo PD - UDC che ha caratterizzato questa fase della politica regionale.