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Grido d'allarme di fronte ai risultati presentati dall'Osservatorio del commercio

crisi del commercio 2' di lettura 21/03/2013 - “Nel commercio non si riesce più a fare impresa!” è questo il grido di allarme lanciato da Confesercenti a fronte dei risultati presentati dall’Osservatorio sul commercio.

Alla conclusione del primo bimestre dal 2013 nel settore hanno chiuso 13.755 aziende mentre le aperture sono state 3.992, con un saldo negativo di 9.738 unità. Una desertificazione, 167 imprese al giorno sono scomparse. Secondo le stime di Confesercenti, il primo trimestre 2013 si concluderà con un saldo negativo di 14.674 e a fine anno si conteranno almeno 60.000 imprese in meno. Anche per i pubblici esercizi la situazione è disastrosa: per la fine del trimestre sono previste 6.401 attività in meno.

Questi i dati nazionali, e nelle Marche la situazione è ugualmente drammatica, tutte le Province presentano un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni nel primo bimestre 2013, per un totale regionale di -255 imprese commerciali, dopo un 2012 che ha chiuso con un saldo di - 1.223 imprese nel settore. Le Province con la situazione peggiore sono quelle di Ancona (-95) e Pesaro e Urbino (-51) seguite da Macerata (-45), Ascoli Piceno e Fermo (rispettivamente -33 e -31). In percentuale, rispetto al sesto bimestre del 2012, si è registrato un saldo negativo di circa l’1%. I numeri danno ragione all’allarme lanciato da Confesercenti e ripetuto in questo periodo ai comuni che, sordi ai segni delle difficoltà delle imprese continuano a ipotizzare nuovi centri commerciali in un territorio ormai saturo che non ne ha bisogno.

Le proposte di Confesercenti riguardano l’emergenza dei negozi sfitti e le regole sulle aperture nei festivi: innanzitutto costituire un tavolo tecnico fra associazioni dei commercianti e degli immobiliaristi per studiare un “canone revisionabile” legato alle difficoltà del momento, che sia remunerativo per proprietari e locatari; poi attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare, lanciata con la campagna di raccolta firme Liberaladomenica, riportare all’alveo delle Regioni le normative sulle aperture e chiusure nei festivi delle attività commerciali, e porre un freno all’eccesso di liberalizzazioni.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-03-2013 alle 18:20 sul giornale del 22 marzo 2013 - 2059 letture

In questo articolo si parla di politica, aziende, crisi

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