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Scarpetti sul biogas: 'O si ha un accordo tra imprenditori e cittadini o non se ne fa nulla'

LUCA ACACIA SCARPETTI 3' di lettura 19/03/2013 - Furono le parole del Presidente Spacca pronunciate in occasione dell'annuncio del primo rimpasto di giunta del maggio 2012, ove stimolava e incentivava tutti i consiglieri ad un maggior e innovativo impegno visti “i morsi della crisi” a darmi la forza di presentare un disegno di legge così innovativo.

Un solo articolo di tre righe per regolamentare in un baleno con il massimo dell'equilibrio ed il massimo rispetto ambientale la questione. Se approvato, chi vorrà produrre energia elettrica con centrali a combustione, dovrà obbligatoriamente utilizzare tutta l'energia termica derivante dalla combustione, che attualmente viene dispersa. Non più prove di forza tra cittadini e imprenditori. Se i primi non accettano l'acqua calda prodotta, i secondi non possono produrre, quindi o si arriva ad un accordo preventivo e non se ne fa nulla. Si tratta di un'opportunità incredibile per tutti, perchè a tutt'oggi oltre il 50% di quanto bruciato lo si disperde inutilmente nell'ambiente; una risorsa che potrebbe essere ceduta gratuitamente a cittadini ed industrie; vi pare poco?

Testo di legge presentato: Art. 1 comma 1. Nel territorio della Regione Marche gli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati con qualsiasi tipo di combustibile, aventi potenza nominale elettrica superiori a 400 Kw, sono ammessi solo nel caso in cui l'energia termica prodotta venga utilizzata per fini civili, industriali o di processo.

Relazione di presentazione della legge: sul tema protezione dell'ambiente, protezione del paesaggio, protocollo di Kyoto, obiettivi UE 20-20-20, produzione di energia elettrica, raggiungimento degli obiettivi del PEAR regionale, e su tutta la tematica del settore, si è molto dibattuto addentrandosi spesso nei cavilli della materia dimenticando a volte una visione di insieme capace di coniugare in maniera semplice, chiara, razionale e inequivocabile il fine comune: proteggere quanto più possibile l'ambiente e l'ecosistema garantendo disponibilità energetiche minime vitali.

Spesso si è dibattuto, scritto e deliberato su aspetti secondari e marginali, ignorando che alcune decisioni prese tendevano a protezionismi di nicchia che in termini di valore assoluto addirittura contrastavano con la tutela globale dell'ecosistema. Non si è mai chiarito ad esempio o illustrato che qualsiasi impianto di produzione per energia elettrica a combustione, nonostante gli ultimi sforzi tecnologici dell'industria moderna, trasformi oltre il 50 % del potere calorifico del combustibile impiegato in calore. Calore che, come nella totalità dello stato di fatto della regione Marche, viene "buttato" con uno spreco ambientale insostenibile.

Sulla base di queste considerazioni, appare necessario normare in materia di impianti di produzione di energia elettrica che prevedono combustione, in maniera chiara e razionale, facendo avvicinare il nostro territorio al resto d'Europa, ove la pratica del recupero dell'energia termica è prassi consolidata. La legge, che consta di un solo articolo, pone come condizione per realizzare impianti a combustione, il recupero dell'energia termica prodotta, ponendo fine ad uno spreco di risorse e ad un inquinamento atmosferico inutile, sino ad ora "perpetrato".


da Luca Acacia Scarpetti
Consigliere regionale IDV





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-03-2013 alle 17:13 sul giornale del 20 marzo 2013 - 1923 letture

In questo articolo si parla di politica, marche, biogas, Luca Acacia Scarpetti

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