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Fano: cellule staminali per il bimbo affetto dal morbo di Krabbe. Giudice ribalta la sentenza, genitori sdegnati

cellule staminali 1' di lettura 05/03/2013 - Cambio di rotta per il caso del bambino fanese affetto dal morbo di Krabbe: il giudice del lavoro aveva solo un mese fa accolto il ricorso dei genitori del piccolo per l'utilizzo di cellule staminali, ma la sentenza emessa dallo stesso è ora del tutto contraria.

La notizia aveva fatto il giro dei giornali solo ieri: il caso vede un bambino di appena 26 mesi che lotta contro il morbo di Krabbe, una grave malattia degenerativa, sin dalla nascita.

Secondo la sentenza del 6 febbraio scorso, il giudice aveva deciso di far sottoporre il piccolo ad una terapia a base di cellule staminali adulte: trattamento considerato dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Agenzia Italiana del Farmaco dannoso per la salute, ma l'accoglienza del ricorso dei genitori aveva già fatto partire le prime cure. Poi ieri il dietrofront: il piccolo non verrà più sottoposto alla terapia di Stamina (in grado di rigerenare in tessuti) presso gli Ospedali Riuniti di Brescia, dove peraltro era ricoverato, ma verrà curato in una delle 13 Cell-Factory italiane conformi alle norme europee Gmp. Genitori sdegnati, in quanto considerano il nuovo metodo completamente inefficace.

E' già il secondo caso simile registrato in Italia: in Toscana a far discutere è stata la vicenda di Sofia, bambina fiorentina sottoposta per un primo periodo alla cura di Stamina, ma poi il ribaltamento della sentenza in Tribunale ha fatto cessare la terapia.






Questo è un articolo pubblicato il 05-03-2013 alle 11:03 sul giornale del 06 marzo 2013 - 2819 letture

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