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Azionisti privati di Banca Marche: valutare la percorribilità dell'azione di responsabilità

Associazione Azionisti Privati Banca Marche 3' di lettura 04/03/2013 - Si è riunita presso la Fondazione Colocci l’assemblea dell’ Associazione Azionisti Privati Banca Marche per approvare il proprio bilancio consuntivo, presentare quello preventivo 2013, ma soprattutto per delineare le strategie in vista della presentazione di quello dell’istituto di Via Ghislieri, che sarà presentato in settimana.

L’Associazione conta 250 azionisti privati che raccolgono quasi il 3% della banca, ma sentono di rappresentare l’unica voce in grado di tutelare gli interessi degli azionisti privati che hanno in portafoglio il 32,27% dell’istituto di credito jesino.

“I numeri che circolano in attesa della presentazione ufficiale del bilancio parlano di una perdita di circa 450 milioni di euro a fronte di un utile semestrale che si attestava a circa 40 milioni” spiega Bruno Stronati, Presidente dell’Associazione, nella relazione introduttiva al dibattito. Si tratterebbe in realtà non di perdite reali, quanto di accantonamenti prudenziali richiesti dalla Banca d’Italia a fronte della situazione di incagli e sofferenze crescenti nei conti, conseguenza di eccessiva esposizione sul settore immobiliare e di una non sufficiente diversificazione con concentrazione su relativamente pochi clienti di peso oggi in difficoltà. Fa l’elenco delle critiche che l’Associazione ha mosso agli amministratori della banca, sordi però agli allarmi ed alle richieste: un fondo immobiliare avviato in un momento poco favorevole e che non ha quindi prodotto i benefici previsti, una distribuzione di dividenti troppo generosa per accontentare l’appetito eccessivo delle Fondazioni bancarie che detengono il controllo e “che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo”, la nomina di 3 vicedirettori generali in un momento in cui sarebbe stata invece richiesta una maggiore prudenza sul fronte dei costi, che oggi sono stati licenziati a dimostrazione del fatto che fossero superflui, premi di produzione ai dirigenti o distribuiti a pioggia che avrebbero richiesto più oculatezza nell’assegnazione.

A lasciare il segno e far salire la rabbia degli azionisti privati oltre alla pesante perdita potenziale di capitale, con le azioni che sono scese da € 1,010 a € 0,405, il 60%, in dodici mesi, con un crollo dell’ultimo 10% in una settimana, sono stati i toni sprezzanti e vicini all’offensivo con cui sarebbero stati trattati gli esponenti dell’Associazione quando nelle assemblee della banca portavano le loro richieste.

“Ma questo è il momento di mettere da parte i risentimenti per far spazio alla ragione, per individuare le soluzioni per uscire dal momento di difficoltà” continua Stronati. Due sono le alternative possibili, ricapitalizzare vendendo proprietà, emettendo obbligazioni a tassi appetibili, o aumentando il capitale, oppure lasciar spazi a nuovi investitori esterni. Nell’un caso e nell’altro strade dolorose.

Nel dibattito successivo i toni di molti degli azionisti sono piuttosto accesi e forti contro gli amministratori della banca: da più voci si solleva la richiesta di azzerare i vertici, sulla spinta delle richieste di Banca d’Italia, che ha chiesto un cambiamento della governance, aspre le critiche mosse all’ex Direttore Generale Massimo Bianconi, liquidato pochi mesi fa con una lauta buonuscita, si parla, secondo indiscrezioni, di circa 5 milioni di euro, ma anche alle Fondazioni affamate di denaro non solo per distribuirlo sul territorio come dichiarato, visto che sembra spendano 1,8 milioni per il proprio funzionamento a fronte di elargizioni per 2 milioni.

Unico commento positivo è espresso nei confronti di Luciano Goffi, il nuovo Direttore Generale chiamato al capezzale della banca malata, definito “l’uomo giusto per portare il cambiamento necessario” sulle cui capacità e doti in molti nutrono profonda fiducia. Troppo poco per addolcire gli animi: l’assemblea si chiude con una mozione votata all’unanimità con cui si chiede la verifica delle condizioni per procedere eventualmente ad un’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori dell’Istituto.






Questo è un articolo pubblicato il 04-03-2013 alle 23:03 sul giornale del 05 marzo 2013 - 2800 letture

In questo articolo si parla di attualità, paolo picci





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