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Smaltimento rifiuti Macerata: Giorgi (Idv), 'Corvatta copre le responsabilità di Silenzi'

paola giorgi 4' di lettura 21/06/2012 - Corvatta (che ha delegato la gestione rifiuti al duo Silenzi – Gazzosa assieme al micidiale Carancini...) non ha chiarito credibilmente le motivazioni del voto contrario espresso dal Comune di Civitanova all'assemblea di bilancio del Cosmari e, soprattutto, non ha chiarito se ha qualche proposta alternativa in merito alla gestione dei rifiuti.

Prima si è affrettato a dire che il diniego scaturiva dal minimo aumento dei costi che dal Cosmari sarebbe gravato su Civitanova (alla faccia della solidarietà istituzionale dell'uomo di sinistra) salvo poi affermare che è contrario all'inceneritore. Premetto che sul tema dell' inceneritore l'IDV ha sempre condotto una battaglia per spegnerlo e non solo a parole, ma anche con comportamenti e voti in Consiglio Regionale: la mia astensione lo scorso aprile sull'Atto che stabilisce i criteri per la redazione del Piano straordinario d'ambito per la gestione integrata dei rifiuti in quanto il piano prevede ancora, nel sistema impiantistico, il termovalorizzazione in provincia di Macerata; un ordine del giorno, bocciato con solo 6 voti a favore e non certo del PD, presentato nel 2010, per la chiusura dell'inceneritore del Cosmari.

Ciò premesso, tornando a temi concreti, si sa che l'incremento dei costi di smaltimento è colpa di Silenzi e Capponi in quanto dovuto all'emergenza che dal 2009 porta il COSMARI ad abbancare i rifiuti fuori della Provincia di Macerata a causa della assenza di una discarica provinciale: un' emergenza che costa circa 2 milioni di euro annui al Cosmari e che grava sulle tasche dei cittadini, specialmente su coloro che producono maggior rifiuto indifferenziato. E' chiaro che l'emergenza è una conseguenza di una mala gestione della vicenda rifiuti, specificatamente della mancata individuazione della discarica; e tale gestione è in capo al Cosmari e alla Provincia di Macerata.

Ricordo a chi ha la memoria corta che il Presidente della Provincia fino al 2009 era quello stesso Silenzi che l' altro giorno ha tentato di rovesciare il carretto. Silenzi ora dira' che lui da Presidente aveva inviato una lettera di sollecito al Cosmari per l' avvio della discarica di Cingoli gia' allora, ma quella lettera e' solo ed esclusivamente un alibi: la sua vera volonta' politica appare (magari ci sbagliamo....) molto diversa.

Ricordiamo in questa triste vicenda anche l'atteggiamento superficiale e strumentale di Capponi che, durante la campagna elettorale che lo ha portato a battere Silenzi, si era stracciato le vesti a garanzia che la discarica di Cingoli non venisse mai fatta. Salvo poi cercare di farla partire proprio a Cingoli. Ma la discarica di Cingoli ancora non c'e', in attesa dell' ennesima sentenza del Consiglio di Stato che dovrebbe chiudere la questione a novembre.

Ma non c' e' nemmeno sul piatto un'altra discarica. Per colpa di chi? Una ventina di mesi fa si era aperto un dibattito su una discarica ad Appignano. Presi parte ad un incontro tra il Sindaco di Appignano Messi, l' Assessore regionale all' Ambiente e il funzionario responsabile del procedimento di VIA. In quel contesto il funzionario affermo' che il sito di Appignano era il miglior sito di discarica, per requisiti tecnici e ambientali, delle due provincie di Ancona e Macerata.

Forte di quelle parole tecniche, si cominciò a studiare se quella discarica potesse anche raccogliere i rifiuti urbani e sopperire quindi alla carenza, sempre piu' costosa, di una discarica in Provincia di Macerata. Certamente, si sarebbe potuto. All' inizio ci fu una forte convergenza anche politica sul progetto, poi, all' improvviso tutto cambiò in maniera repentina e alla discarica di Appignano fu negata l' autorizzazione.

Per la cronaca, sulle modalita' di procedura e le motivazioni del diniego pendono tre ricorsi al TAR. Va altresì ricordato che la societa' Senesi aveva avanzato la richiesta di riapertura della discarica di Morrovale, richiesta solo di recente bocciata dal TAR: quella stessa discarica che aveva portato Macerata alla ribalta della cronaca per un traffico illecito di rifiuti che univa Napoli-Macerata- Morrovalle alla Germania.

Un'inchiesta ancora oggi sotto la lente della DIA (Procura antimafia) di Ancona. Forse qualcuno faceva il tifo per la riapertura della discarica di Morrovale e ora si sta vendicando?


da Paola Giorgi
Vice Presidente Assemblea Legislativa delle Marche





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-06-2012 alle 16:27 sul giornale del 22 giugno 2012 - 2224 letture

In questo articolo si parla di politica, cosmari, Italia dei Valori Marche, Paola Giorgi, Assemblea legislativa delle Marche, smaltimento rifiuti

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