Cia: 'Dal Governo né equità né provvedimenti per lo sviluppo'

Una manovra senza equità e priva dei requisiti per costruire un vero sviluppo. L’Assemblea pubblica indetta a Senigallia dall’Associazione Nazionale dei Pensionati delle Marche e dalla Cia Marche, introdotta dal Presidente Regionale Anp Franco Fiori e conclusa dal Vice Presidente Vicario Anp Enio Niccolini e alla quale sono intervenuti anche il Presidente Regionale della CIA Marche Nevio Lavagnoli e il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, ha assunto una posizione netta verso la manovra del Governo Monti. Netta e preoccupata.
Il presidente Fiori dopo aver ricordato come il 90% dei 500.000 pensionati marchigiani viva sotto la soglia della povertà e come tra questi esistano i poverissimi, con 460 euro al mese, ha ricordato le gravi misure comprese nelle provvedimento del nuovo governo che preleva “dove è meno difficile. Per i pensionati e gli agricoltori c’è solo rigore, cioè tasse ed ulteriori tributi, ma non sviluppo né equità. Infatti avremmo un aumento del 4% a partire dal 2012 per quanto riguarda i contributi previdenziali, scompare l’agevolazione contributiva per i soggetti con età inferiore a 21 anni, per la prima volta nella storia viene introdotta l’IMU (ex ICI) sull’abitazione principale dell’agricoltore. Vengono poi rivalutati redditi domenicali del 110% per gli agricoltori iscritti all’INPS e del 130% per gli altri mentre aumenta dal 2012 l’età pensionabile: a 66 anni per gli uomini sia dipendenti che autonomi, a 63 e 6 mesi per le lavoratici autonome. Nel 2018 le lavoratrice sia autonome che dipendenti raggiungeranno la parità con gli uomini a 66 anni e 6 mesi. Nel 2050 si andrà in pensione a 70 anni”.
Un ruolo determinante è giocato poi dai Comuni “chiamati in causa – ha detto Fiori - come da loro compito, per aumentare o diminuire le aliquote da applicare per i redditi domenicali per l’abitazione principale e le relative pertinenze”. Novità inoltre sia per le abitazioni con le rendite catastali che vengono aumentate del 65% - l’aliquota può variare a discrezione del Comune dallo 0,2 allo 0,6% (il Governo propone 0,4%) – sia per i fabbricati rurali, rivalutati - l’aliquota può variare dallo 0,1 allo 0,7 % (lo Stato propone 0,4%). Proprio per la funzione fondamentale che vengono ad assumere i Comuni, in conclusione dell’Assemblea, il Presidente Fiori ha proposto di aprire un confronto diretto con gli stessi Enti Locali affinché “per quanto è possibile essi possano recepire le esigenze degli agricoltori applicando le aliquote al minimo consentito”. Così come da parte di Fiori è arrivata all’Anci regionale (Associazione Nazionale Comuni Italiani) la richiesta di un “incontro urgente” . L’Assemblea si è conclusa con un appello, in un momento così difficile anche e soprattutto per il settore primario, per il rinnovino della tessera Anp.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-12-2011 alle 15:48 sul giornale del 22 dicembre 2011 - 990 letture
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