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L'Idv Marche sui trasporti pubblici locali e il digitale terrestre

Digitale terrestre 3' di lettura 29/11/2011 -

Il trasporto è un servizio pubblico essenziale e non possiamo consentire il triplicarsi dei tagli, già molto pesanti, a questo importantissimo settore per il quale, invece, siamo convinti debbano essere urgentemente incrementati i fondi messi a disposizione dal bilancio regionale.



Il tpl è utilizzato dalle fasce più deboli della società che dobbiamo assistere in questo settore così nel lavoro, nella sanità, nei servizi sociali e negli altri servizi pubblici essenziali. Non si può aspettare il governo, né pensare di far fronte alla situazione con misure tampone. Bisogna agire subito perché il rischio è quello di veder diminuire giorno dopo giorno le tratte dei treni e degli autobus, il numero di corse e la qualità dei servizi. I nostri cittadini non possono scontare così la mala gestione di una crisi calata dall'alto.

Secondo noi la soluzione potrebbe essere quella di ripristinare i fondi a carico di altre poste meno essenziali. Per quanto riguarda il passaggio al digitale terrestre dopo i numerosi interventi e le interrogazioni alla Camera e in Regione per difendere le tv locali, siamo convinti che ora la Regione debba necessariamente emanare una legge che rinvii il passaggio al digitale terrestre. Il 5 dicembre, come annunciato, è una data che coglierà tutti impreparati con il rischio di oscuramento di alcune emittenti locali e con esse del pluralismo informativo alla base della nostra democrazia e dello sviluppo sano e critico delle coscienze e delle menti di oggi e di domani.

La Regione e le parti sociali avevano chiesto un rinvio dello switch off al maggio 2012, ma neanche questa richiesta è stata accolta e l’unica soluzione è quella di emanare una legge regionale che tuteli le nostre tv locali. Il passaggio non può avvenire prima che alla nostra Regione sia presentato un piano di assegnazione frequenze completo di tutte le convenzioni e liberatorie internazionali relativamente alle frequenze riservate alle emittenti locali. La pianificazione deve essere equilibrata e non viziata da interessi particolari, contro i quali ci siamo battuti anche a livello nazionale, considerando che le associazioni di categoria delle tv locali da tempo denunciano l'esproprio subito dei canali dal 61 al 69 che appare di dubbia legittimità, soprattutto perché a fronte di un indennizzo veramente irrisorio.

E’ inammissibile che tale operazione avvenga ad esclusivo carico delle emittenti locali, mentre a Mediaset e Rai non viene chiesto alcun tipo di sacrificio, e anzi vengono loro assegnate, di fatto, 6 frequenze a costo zero grazie a un discutibile bando emanato dal Ministero dello sviluppo economico. La cosa ci lascia sbalorditi considerando che, invece, l'effettuazione dell'asta pubblica per l'assegnazione delle predette 6 frequenze potrebbe produrre un introito stimato da 1 a 2 miliardi di euro, qualora le condizioni di gara mirino ad assicurare la massima valorizzazione economica delle frequenze da assegnare.


   

da IdV Marche




Questo è un articolo pubblicato il 29-11-2011 alle 23:28 sul giornale del 30 novembre 2011 - 1201 letture

In questo articolo si parla di trasporto pubblico, IdV Marche

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