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Strappo Regione e Confindustria, interviene Fp Cgil

FP Cgil 3' di lettura 18/11/2011 -

Uno strappo sarebbe stato consumato nelle relazioni tra Regione e Confindustria. Al punto che l’assessorato alle attività produttive, che in questa particolare congiuntura dovrebbe essere chiamato -si immagina- ad esercitare funzioni chiave, avrebbe perfino annullato un incontro da tempo programmato.



Sono principalmente le ragioni a far discutere, legate, a quanto pare, ad alcune dichiarazioni rese dal leader degli industriali poco lusinghiere circa il funzionamento della burocrazia, che frenerebbe la ripresa. Definire la burocrazia troppo pesante e costosa, chiedere snellezza alla politica; sono affermazioni di gran lunga condivisibili. Valutazioni che, così sintetizzate, credo non possano che essere condivise, in generale. Del resto non mi pare che la cura da cavallo (un piano di tagli senza precedenti, un vero e proprio smantellamento) riservata alle funzioni pubbliche possa aver favorito qualsiasi intervento di riorganizzazione. Sempre che fosse tale l’obiettivo della politica, apparsa invece interessata più che altro a dismissioni, privatizzazioni ed esternalizzazioni, con le conseguenze sin qui note. Insomma, affari. Il fatto che finalmente, specie da quanti hanno sin qui condiviso politiche neoliberiste, si metta in discussione - auspico seriamente - la questione del rilancio di uno spazio pubblico efficiente ed efficace, trovo che sia ragionevole e che costituisca un’occasione formidabile per riproporre correttamente il tema. Un’occasione propizia per provare a fare chiarezza ed avviare un ragionamento che produca elementi di vera novità per la vita del nostro Paese e dei suoi cittadini. Difficile pensare allo sviluppo di una comunità senza la presenza di un soggetto regolatore, e dunque, di una pubblica amministrazione efficiente, trasparente ed onesta che si ponga e risolva il problema di assicurare servizi di qualità e il miglior funzionamento del sistema a vantaggio di tutti.

Questo è il punto. Facendo piazza pulita sui luoghi comuni (pubblico inefficiente-privato efficiente) che hanno costituito l’alibi per operazioni di dismissione di grandi patrimoni e processi di privatizzazioni del sistema pubblico a favore di interessi personali, col risultato di concentrare enormi ricchezze nelle mani di gruppi privati e determinare nel contempo un impoverimento generale. L’assessorato, invece, pare non aver preso dal verso giusto le critiche ed i rilievi mossi: anziché mettere su un piano dialettico le questioni poste, evidentemente ha prevalso il risentimento personale, annullando l’impegno dall’agenda. Stupefacente davvero! Va bene dimostrare carattere, ma il ruolo svolto dovrebbe sicuramente consigliare un atteggiamento più sobrio. La politica deve tornare ad essere vissuta come spirito di servizio, missione, impegno sociale disinteressato. Al contrario, questa decisione di annullare un appuntamento istituzionale importante, si badi bene non un invito privato, ci appare una nota stonata, un segnale che può essere facilmente scambiato per arroganza. Che poi Confindustria, a quanto si legge, si giustifichi in qualche modo e chieda scusa, la dice lunga circa le difficoltà, il peso drammatico della crisi, e dunque la dipendenza dalla politica. Insomma, un altro segno dei tempi, alla faccia dei poteri forti!


   

da Fp-Cgil




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-11-2011 alle 17:44 sul giornale del 19 novembre 2011 - 702 letture

In questo articolo si parla di regione marche, confindustria, fp-Cgil, fp cgil

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