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Univpm: da un' indagine facoltà di Economia, una soluzione per la distribuzione di farmaci PHT nelle Marche

3' di lettura 08/11/2011 -

Alla base di tutto c’è il problema della continuità assistenziale ospedale-territorio, per i pazienti affetti da patologie gravi, rare e croniche o per i problemi del post-dimissioni (infarti, ictus, ecc.), per i quali si devono prevedere percorsi assistenziali dedicati, con livelli di assistenza differenziati e finalizzati alla presa in carico continua. Finalità assistenziale che, va da sé, deve comprendere anche la somministrazione di farmaci e deve tener conto di difficoltà di accesso legate alle caratteristiche geografiche del territorio, oltre che alla dislocazione degli ospedali.



Nelle Marche, l’obiettivo di favorire al massimo la continuità assistenziale è stato perseguito e raggiunto introducendo nel 2006 un sistema che permette la doppia consegna giornaliera dei farmaci alle circa 500 farmacie territoriali, che assicurano così la presa in carico dei pazienti dimessi, i quali non devono più recarsi in ospedale, se non necessario. Il funzionamento di questo sistema chiamato Progetto Marche e che nel frattempo è stato potenziato, è stato monitorato da LIVE (Laboratorio Intangibles e Valore Economico), lo spin-off dell’Università Politecnica delle Marche, con sede presso la facoltà di Economia G. Fuà. Quali i risultati del rapporto di ricerca?

“Certamente positivi per la Regione Marche, che ha contenuto la spesa farmaceutica pro capite del farmaci del PHT, che cresce in modo meno che proporzionale rispetto all’aumento totale della spesa farmaceutica”, sottolinea Gian Luca Gregori, preside della Facoltà, nel corso della presentazione del rapporto alle autorità sanitarie regionali e ai rappresentanti di Federfarma. In effetti, il Progetto Marche, gestito da un consorzio, presenta vari vantaggi per l’operatore pubblico, in termini di efficienza (la gestione del magazzino è a carico del consorzio che distribuisce e non delle farmacie ospedaliere), elasticità (i costi fissi non aumentano) e finanza (la Regione non anticipa risorse per l’acquisto dei farmaci).

Anche l’operatore privato (farmacie, aziende farmaceutiche) “è soddisfatto: le farmacie territoriali hanno rilevato un maggiore livello di servizio offerto ai propri clienti, mentre le aziende farmaceutiche sono contente a seguito della puntualità dei pagamenti, fatta dal consorzio e non dall’ospedale”, evidenzia Andrea Perna, del Dipartimento di Management della Politecnica.

I pazienti infine, hanno elogiato la più facile accessibilità della farmacia territoriale, rispetto a quella ospedaliera. Ciò ha fatto sì che le associazioni dei consumatori esprimessero una valutazione positiva circa questa tipologia distributiva dei farmaci PHT, soprattutto in considerazione delle esigenze di particolari categorie di utenti, quali gli anziani che non risiedono in aree fornite da farmacie ospedaliere. Secondo lo studio di LIVE, il Progetto Marche può consentire anche l’organizzazione e la realizzazione di servizi mirati, con le farmacie che fungono da presidio territoriale, com’è avvenuto per lo screening del carcinoma al colon retto.

Insomma, “l’esperienza marchigiana presenta un modello di gestione unico in Italia, sia per il servizio reso alla collettività sia, in prospettiva, per la soluzione di aspetti critici della sanità”, ha detto Luigi Patregnani, del Servizio Salute della Regione. “Ciò, ha aggiunto Marco Pacetti, rettore della Politecnica delle Marche, “testimonianza che la Sanità è un motore di sviluppo economico.” Concorde anche Piero Ciccarelli, direttore Asur Marche, il quale ha commentato che quello di Progetto Marche “è sì un buon modo di realizzare le economie di scala, ma l’attività va apprezzata oltre il fattore economico del risparmio per le casse pubbliche ma per l’utilità sociale e per la forte integrazione degli ospedali con il territorio avviata grazie all’intervento delle farmacie.”






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-11-2011 alle 17:59 sul giornale del 09 novembre 2011 - 610 letture

In questo articolo si parla di attualità, università, università politecnica delle marche, ancona

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