Distretti rurali e agroalimentari di qualità, approvata la proposta di legge

“Con la proposta di legge approvata intendiamo offrire ai territori marchigiani che lo vorranno, la possibilità di costituirsi in distretto rurale o agroalimentare di qualità e di essere riconosciuti secondo criteri e procedure stabiliti dalla Regione, così come prevede la legge statale.
La costituzione dei distretti va intesa come opportunità che i territori regionali possono cogliere anche a fronte di agevolazioni fiscali, amministrative e finanziarie previste dalla normativa dello Stato. I distretti rurali e agroalimentari rappresentano una grande opportunità per il consolidamento dell’immagine di una regione dove la qualità è diffusa. Qualità percepita in modo crescente da turisti e visitatori, anche grazie al lavoro di valorizzazione che realizziamo da anni”.
Così, il vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, commentando la proposta di legge sui distretti rurali e agroalimentari di qualità, approvata dalla Giunta regionale e presentata all’esame dell’Assemblea legislativa.
La Regione Marche ha avviato la riflessione sul tema dei distretti rurali affidando all’Inea – Istituto nazionale di economia agraria - nell’ambito delle attività dell’Osservatorio agroalimentare delle Marche, un primo studio che ha avuto come obiettivo quello di verificare la fattibilità dei distretti rurali attraverso l’analisi su alcune aree pilota, con la compartecipazione di due gruppi di azione locale (GAL). Sulla base di quella esperienza di studio e degli stimoli provenienti dal territorio, la Regione Marche ha successivamente proposto all’Inea di sviluppare una proposta di legge regionale che consenta il riconoscimento di quei territori che si propongono come distretti rurali o distretti agroalimentari di qualità.
“La proposta di legge emersa – sottolinea Petrini - è coerente con gli strumenti già attivi più strettamente connessi all’approccio distrettuale nel rurale, in particolare l’approccio Leader, il programma europeo che ha visto le Marche tra le best practice a livello nazionale, e l’approccio di filiera, su cui la Regione ha investito molto negli ultimi tempi ed è stata elaborata in collaborazione con le parti sociali più direttamente interessate”.
La proposta di legge prevede l’obiettivo generale di promuovere lo sviluppo rurale, facilitando l’integrazione tra i diversi settori economici, garantendo la sostenibilità ambientale e valorizzando le realtà locali. Prevede poi la definizione dei distretti, andando oltre i riferimenti normativi statali ed estendendo ai distretti rurali la dimensione interregionale. Vengono, quindi, stabiliti i requisiti per il riconoscimento dei distretti rurali, ovvero coerenza territoriale delle produzioni agricole, coesione economica, attività di valorizzazione, qualità territoriale, caratterizzazione paesaggistico-ambientale, capacità di governance locale. Fissati anche i criteri per il riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità, ovvero la presenza di produzioni agroalimentari coerenti con le tradizioni e le caratteristiche del territorio, l’integrazione territoriale, la capacità di governance locale, l’offerta territoriale.
L’attività del comitato promotore sarà dettagliata nel regolamento di attuazione, anche se viene già previsto che non è richiesta una determinata forma giuridica. Il soggetto gestore del distretto, invece, può costituirsi in una forma societaria o associativa, mentre per quanto concerne il piano di distretto, che sarà poi approvato dalla Giunta, si fa riferimento al regolamento attuativo.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-08-2011 alle 15:47 sul giornale del 03 agosto 2011 - 1351 letture
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