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Ordini degli ingegneri: 'Una legge che rilanci il settore edilizio'

pasquale ubaldi 2' di lettura 20/06/2011 -

“Siamo pronti, come sempre, a dare il nostro contributo per una politica di riqualificazione urbana che tenga presente di tutte le esigenze in campo”. Così Pasquale Ubaldi, Presidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, interviene sul confronto che si è aperto tra gli ingegneri e la Regione sulla bozza di legge riguardante le “Norme in materia di riqualificazione urbana e sostenibile e assetto idrogeologico”.



Una consultazione rispetto alla quale la Federazione ha già fornito alla giunta le proprie indicazioni. In particolare auspica, fermo restando il ruolo di regia dell’Ente pubblico, una procedura “maggiormente adeguata alle esigenze attuali di concertazione con i privati” in analogia con le procedure previste dalle legge regionale 16 del 2005 per i programmi di riqualificazione urbana che prevede “consultazioni pubbliche volte alla definizione di soluzione condivise”. Gli ingegneri marchigiani rilevano infatti che nel testo di legge in questione “il Comune porta a conoscenza e valuta, dunque non si parla apertamente di una condivisione delle scelte in questione”, elemento che “garantirebbe di contemperare esigenze pubbliche e private, nonché la migliore attuazione degli interventi”. Dunque una maggiore partecipazione che si deve esplicitare con un “avviso pubblico da parte del Comune al fine di raccogliere le varie proposte”. Altro punto importante le aree interessate dalla trasformazione urbana. La Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche condividendo le finalità della legge regionale, tesa ad una trasformazione urbana di qualità, per una riduzione del consumo di suolo e una riqualificazione del tessuto degradato, pensa che le zone di riferimento debbano essere “tutte le aree con qualsiasi destinazione come previsto nei piani di riqualificazione urbana, eccetto le aree agricole”.

Starà ai Comuni, nel decidere quali aree inserire nei “Programmi operativi di riqualificazione Urbana”, valutare le zone da inserire in base alle condizioni di degrado del proprio territorio che necessitano interventi di risistemazione. Inoltre gli ingegneri ritengono eccessivo il limite posto della Proposta di Legge che impone ai Comuni di avere completato l’edificazione prevista dai propri PRG per poter applicare le nuove norme. “Noi condividiamo – sottolinea Pasquale Ubaldi – la filosofia della legge, che si muove nell’orizzonte di una politica del territorio basata sulla qualità, giudichiamo favorevolmente alcune aperture già dimostrate dalla Regione nella recente delibera della Giunta regionale di approvazione della Proposta di legge, ma auspichiamo nell’iter approvativo (IV commissione e assemblea consiliare) possano essere accolte anche altre nostre proposte nella direzione di promuovere la riqualificazione urbana, limitando il consumo di suolo ed incentivando il recupero, nell’interesse pubblico e delle amministrazioni comunali, senza però nessuna penalizzazione nei confronti degli operatori economici, già da tempo alle prese con la pesante crisi che colpisce anche il settore delle costruzioni”.


   

da Ordine degli Ingegneri





Questo è un articolo pubblicato il 20-06-2011 alle 16:20 sul giornale del 21 giugno 2011 - 1608 letture

In questo articolo si parla di edilizia, Ingegneri, pasquale ubaldi

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