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Il Consiglio di Stato dà ragione agli ingegneri marchigiani

pasquale ubaldi 2' di lettura 09/06/2011 -

“Finalmente è l’autorevole voce del Consiglio di Stato che, ribaltando l’Ordinanza del TAR Marche, fa chiarezza sulla questione certificazione energetica ed accoglie la nostra tesi, annullando gli atti regionali poiché chiaramente lesivi della nostra professione”.



Non nasconde la sua soddisfazione il Presidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, Pasquale Ubaldi, nel commentare la notizia che il Consiglio di Stato ha accolto pienamente la richiesta degli Ingegneri di sospensiva degli atti regionali in materia di certificazione energetica, ribaltando così la decisione del TAR Marche che aveva ritenuto non sussistere le condizioni di interesse ad agire da parte degli Ingegneri. Da mesi la Federazione aveva intrapreso un braccio di ferro con la Regione, impugnando gli atti che questa ha approvato relativamente al tema della certificazione energetica e ambientale, nei quali si prevede l’istituzione di uno specifico elenco dei certificatori, l’individuazione dei requisiti, nonché le procedure di accreditamento.

Gli Ingegneri hanno ribadito più volte di non essere contrari alla formazione professionale, che promuovono costantemente tramite gli Ordini, ma di ritenere ingiusti ed illegittimi gli atti regionali che stabilivano la predisposizione di un elenco specifico di certificatori, nel quale potevano essere inserite anche figure non in possesso né delle conoscenze, né delle competenze necessarie, conoscenze e competenze che agli Ingegneri derivano dal curriculum di studi e che sono assegnate loro per legge a livello nazionale. Questo nell’interesse della collettività che ha bisogno di prestazioni professionali all’altezza del compito.

Ora il Consiglio di Stato, con il suo autorevole responso ha fatto chiarezza sulla vicenda. Resta ancora aperta la questione dell’illegittimità della Legge regionale sulla quale dovrà esprimersi invece la Corte Costituzionale alla quale il TAR Marche ha rimesso gli atti, poiché viene creata di fatto una nuova figura professionale, competenza questa unicamente dello Stato e non delle Regioni. “Ribadiamo la nostra disponibilità – conclude Ubaldi - ad un confronto sempre più aperto con la Regione per costruire norme regionali rispettose del quadro normativo nazionale, che contemperino la necessità di formare tecnici adeguatamente preparati con il rispetto della professione e delle competenze assegnate per legge a livello nazionale”.


   

da Ordine degli Ingegneri





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-06-2011 alle 18:45 sul giornale del 10 giugno 2011 - 1503 letture

In questo articolo si parla di attualità, Ingegneri

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