counter

Interporto: Pesaresi, 'Il retroporto è una grande opportunità di sviluppo per il Porto di Ancona'

Interporto Marche 3' di lettura 06/06/2011 -

Il recente accordo tra l'Autorità Portuale di Ancona, l'Interporto delle Marche e l'Agenzia delle Dogane sul "corridoio doganale" tra porto e interporto, ha riproposto un tema di grandissima attualità (menzionato anche nel Piano Nazionale della Logistica che fa specifico riferimento alle attività del retroporto), quello della piena funzionalità di tutte le infrastrutture a disposizione, della concentrazione delle merci, della sinergia tra attori istituzionali, dell'ottimizzazione delle risorse disponibili, della razionalizzazione dei costi, dello sviluppo.



Roberto Pesaresi, Presidente di Interporto Marche: “Pensare che oggi un container proveniente dalla Cina e destinato a Milano venga spedito via nave ad Amsterdam e attraversi l'Europa via treno per giungere a destinazione invece che sbarcare ad Ancona e salire in Lombardia perché impiega meno tempo nonostante i 7 giorni di navigazione supplementari necessari, ci deve dare la dimensione di quanto lavoro ci sia ancora da fare per rendere efficienti i servizi ed essere competitivi sul mercato nei confronti degli interlocutori di tutto il mondo. Per farlo servono decisioni veloci perché i tempi dell'economia non coincidono con quelli della politica. L'accordo recentemente raggiunto va proprio in questa direzione e non c'è dubbio che valorizzi il porto di Ancona, crei opportunità per tutto l'indotto a partire ovviamente dagli operatori portuali e fissi nuovi livelli di competitività che, a mio avviso, si basano anche sui servizi e non solo sulla dotazione infrastrutturale.

La Piattaforma Logistica delle Marche è stata un'eccezionale intuizione del Presidente Spacca ed è una grandissima opportunità di presentarci sui mercati internazionali con argomenti molto concreti, come il servizio di “navetta ferroviaria” a cui stiamo lavorando, ed il conseguente sdoganamento di 35mila container all’anno in interporto decongestionando il traffico in uscita ed in entrata dal porto di Ancona, offrendo tempi e costi certi agli operatori. In prospettiva, con l'entrata in funzione del "sigillo elettronico" e una volta realizzata l'uscita ad ovest dal porto di Ancona, il "corridoio doganale" sarà possibile con qualsiasi modalità di trasporto e non solo con quella ferroviaria. L'accordo raggiunto rappresenta una grande opportunità che sta alle imprese portuali e non, decidere di cogliere. In Italia tale procedura è stata realizzata fino ad oggi solo nelle relazioni ad esempio tra il porto di Genova e l'Interporto di Rivalta Scrivia, ed anche tra il Porto di Napoli e l'Interporto di Nola. Nulla impedirebbe comunque di continuare con la situazione attuale. La nuova procedura non è obbligatoria per nessuno.

Non si può però impedire a chi ha una visione più dinamica, di sperimentare il nuovo e soprattutto di passare sui temi della logistica e dei trasporti dalle parole ai fatti. Interporto Marche farà fino in fondo anche questa volta la propria parte, confidando in un analogo impegno da parte di tutti gli altri attori coinvolti. Solo concentrando le merci in interporto si riesce a creare quella massa critica che consente di realizzare coppie di treni a tariffe competitive destinate ai grandi corridoi europei, sviluppando l'intermodalità, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas nocivi ed avvicinando in modo sostenibile le Marche e Umbria al Nord Italia e al Nord Europa".


   

da Interporto Marche spa






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-06-2011 alle 14:58 sul giornale del 07 giugno 2011 - 1269 letture

In questo articolo si parla di economia, jesi, Interporto Marche spa, roberto pesaresi, interporto marche

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve è https://vivere.me/lGF