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L'IdV sulla Stabile delle Marche: serve una governance immediata

david favia 2' di lettura 21/10/2010 -

L’Assessore Marcolini comunica, tra le altre cose, che la situazione dello Stabile è drammatica. Concordiamo in pieno. Lo Stabile è gravato oggi da perdite, debiti e totale assenza di governance. Non concordiamo con l’affermazione che la gestione sia rientrata nei giusti binari.



Quando una situazione è drammatica, la si affronta con decisione prendendo il toro per le corna: non si tiene fermo un progetto di risanamento deliberato nove mesi fa e non si nomina un direttore facente funzioni per tre mesi lasciando l’ente, di fatto, privo di governo. Allo stato, lo Stabile non ha né il direttore generale, né il direttore amministrativo, né il direttore artistico. Il direttore facente funzioni, Marta Morico, scadrà il 31/12/2010: il progetto artistico da presentare al Ministero per ottenere il contributo 2011/2012 andrà redatto entro il 31/01/2011 dal nuovo direttore.

Come si può pensare di dare al nuovo direttore meno di un mese per varare il progetto artistico 2011/2012? Non ce ne voglia l’assessore Marcolini, ma la Regione, per rilanciare lo Stabile, anche attraverso un nuovo e necessario progetto artistico, deve farsi carico di fare in modo che l'enorme mole di denaro pubblico ( Regione, Provincie e Comuni) che finisce in maniera altamente disomogenea nelle casse di vari soggetti, tra cui troneggia l' AMAT, sia redistribuita con equilibrio. Non c'è bisogno di andare a cercare tanto in giro, la soluzione è praticamente in casa: tanto è vero quello che diciamo, che i precari fanesi dello Stabile sono stati quasi tutti stabilizzati dall'Amat, così come altri soggetti.

Tanto per fare un esempio, basterebbe che i soci dell' AMAT divenissero soci dello Stabile versando l'attuale quota metà allo Stabile metà all'AMAT e che venissero aumentati i contributi regionali e provinciali allo Stabile, diminuendo quelli all'AMAT, che può tranquillamente pareggiare i conti con i contributi e gli incassi delle Stagioni Teatrali che gestisce per tanti Comuni marchigiani ( e se qualcuno dice che ciò non è possibile, siamo certi che innumerevoli soggetti privati sarebbero pronti a rilevare le attività dell' AMAT, alle condizioni appena dette, previa pubblica gara). Senza una governance politica decisa, lo Stabile “l’Istituzione culturale più importante della Regione” è destinato a morire per far sopravvivere la solita casta della cultura iper politicizzata a senso unico. L’IdV non ci sta!

David Favia
Paola Giorgi






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-10-2010 alle 22:04 sul giornale del 22 ottobre 2010 - 732 letture

In questo articolo si parla di politica, david favia, IdV Marche

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