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Ancona: Ciotti e il crac della Manifattura, 'Una questione privata'

gianni ciotti 4' di lettura 28/09/2010 -

Gianni Ciotti, indagato per il crac della Adriatica Manifatture, parla di "vicenda personale che non ha conseguenze nella vita amministrativa" commentando le sue dimissioni dalla presidenza di AnconAmbiente e l'autosospensione dall'Italia dei Valori.



Ciotti, lei è stato presidente di AnconAmbiente per un giorno poi è arrivata la notizia del crack di Adriatica Manifatture...
“Anzitutto, vorrei chiarire che l’unica cosa che mi interessa in questo momento è spiegare ai cittadini di Ancona come sono andate realmente le cose. Sono loro i primi ad aver diritto a delle spiegazioni. E non parlo solo di questa vicenda, ma anche dei risultati che sono riuscito a portare a casa con Ancona Entrate e nella mia attività professionale. Qualcuno pagherà per questo sciacallaggio. Se ho dei nemici, che vengano a confrontarsi con me. Ho 38 anni di esperienza, ho risanato aziende. Per il crack della Adriatica Manifatture dimostrerò la mia estraneità ai fatti alla Procura, appena mi convocheranno”.

Oltre alle dimissioni da AnconAmbiente, ha anche deciso di autosospendersi dal partito. E’ stato l’Idv a chiederle questo passo indietro?
“No, c’è un codice etico che parla chiaro. Se qualcuno ha situazioni giudiziarie da risolvere, deve astenersi dall’attività politica. Per questo ho deciso di spedire tutte le carte relative alla questione dell’Adriatica Manifatture alla segreteria nazionale dell’Idv. E spero che tutti si rimbocchino le maniche per difendermi politicamente”.

Il sindaco Gramillano in Consiglio Comunale ha detto che non era stato informato di questa vicenda giudiziaria, partita già mesi fa. Come mai ha preferito tacere su questo aspetto?
“Semplice: perché si tratta di un fatto privato, che con la pubblica amministrazione non c’entra nulla. Faccio un esempio: se avessi investito qualcuno con la macchina, questo sarebbe stato un fatto personale, penalmente rilevante, per il quale avrei pagato le conseguenze. Ma avrebbe avuto conseguenze anche nella vita amministrativa? Capisco la reazione di Gramillano, che in Consiglio Comunale doveva difendersi dalle accuse politiche sulla mia persona. Non capisco, invece, in che modo avrei tradito la sua fiducia. Vorrei anche ricordare che al momento non c’è nessun rinvio a giudizio, e nemmeno un processo. Sono in corso delle indagini, poi deciderà il Gup. ”.

Quindi lei non condivide il sindaco che si rammaricava per la mancata “trasparenza” sul suo profilo pubblico...
“Ripeto, capisco la posizione di Gramillano, ma chi mi attacca oggi dovrebbe andarsi a vedere i risultati che ho portato a casa con Ancona Entrate. Dimostrerò alla città tutta che questa situazione mi ha danneggiato, e chi ha dato il via a questa operazione contro di me pagherà per quello che ha fatto”.

Il suo partito era informato della sua posizione in questa vicenda giudiziaria?
“No, ho comunicato tutto quanto contestualmente all’uscita della notizia, pochi giorni fa”.

Come mai non ha informato l’Idv del suo coinvolgimento nelle indagini al momento della notifica della Procura, mesi fa?
“Ribadisco il mio pensiero: si trattava, e si tratta tutt’ora, di una vicenda che con la politica non c’entra nulla. Tra l’altro posso anche dire che in questi giorni sto ricevendo la solidarietà di molti esponenti della politica anconetana: email di ringraziamenti per la correttezza con la quale ho affrontato tutto questo. Ma che leniscono solo in parte la rabbia per un gioco al massacro orchestrato da qualche personaggio che deve comunque sapere che andrò fino in fondo”.

Lei pensa che tutto questo sia partito da qualche esponente dell’Idv?
“No, questo penso di poterlo escludere, anche in virtù della solidarietà che sto ricevendo. Poi, per carità, la presenza di qualche mela marcia non si può escludere a priori”.

In effetti il suo partito era apparso diviso quando lei decise di rassegnare le dimissioni da AnconAmbiente...
“E’ logico che in un partito possano esserci punti di vista diversi, così come è ormai noto che all’interno dell’Idv di Ancona ci siano almeno due posizioni ben distinte. Ad ogni modo, presentando le mie dimissioni ed autosospendendomi dal partito, ho voluto togliere problemi a tutti”.






Questo è un articolo pubblicato il 28-09-2010 alle 16:48 sul giornale del 29 settembre 2010 - 819 letture

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