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Mariani (Confindustria): 'Fuori da Confindustria chi evade'

confindustria generico 3' di lettura 24/09/2010 -

Modernizzare il modello di impresa familiare; curare il bubbone del sommerso economico; ristabilire la legalità e mitigare la piaga dolorosa della criminalità organizzata; essere promotori del cambiamento tecnologico: sono le proposte sulle quali puntano i Giovani Imprenditori di Confindustria del Centro Italia.



A dichiararlo, in apertura del V Forum dal titolo “Italia 2020 – Cambiare oggi per competere domani”, organizzato all’Hotel Excelsior di Pesaro, il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Centro Italia, Simone Mariani. L’ottimismo, frutto di un periodo futuribile cadenzato dalla scomparsa della crisi e da un percorso delineato da una serie di step in grado di riportare l’economia a respirare aria positiva, è stato al centro della relazione di Mariani.

“Il titolo di quest’anno, ‘Italia 2020’ –ha affermato Mariani-, oltre a ricordare l’anno che stiamo vivendo, mi porta a riflettere su quanto tempo sia passato da quella edizione del 2010, in cui, nel pieno del quinquennio economicamente più difficile e duro dell’ultimo secolo, quello 2007-2012, ci trovammo proprio qui a Pesaro per dibattere del futuro del nostro Paese. Davvero un tempo lontano se pensiamo che anche quest’anno, il 2020 appunto, l’economia italiana ancora una volta brilla nel panorama europeo per performance entusiasmanti, testimoniate dalle graduatorie internazionali sulla competitività che ci inseriscono tra i cinque paesi più competitivi tra le economie avanzate”.

“Ricordo bene –ha precisato Mariani-, la sensazione di malessere che tutti noi giovani imprenditori avevamo addosso in quegli anni, quando il nostro amato Paese, tramortito da decenni precedenti di preoccupante immobilismo e colpevole indolenza della classe politica ed in generale della sua classe dirigente, sotto la temibile e funesta minaccia della decrescita riuscì a sanare le piaghe purulente che per anni congelarono lo sviluppo dell’Italia e mortificarono le speranze di tanti giovani, che allora vedevano nella fuga all’estero l’unica concreta via di uscita per la realizzazione delle proprie aspirazioni. Oggi, la presentazione di Irene Mia ci ha fatto tornare indietro con la memoria, fotografando un’Italia che per fortuna oggi non esiste più”.

Le sfide che la classe dirigente di quegli anni si trovò bruscamente ad affrontare furono molte. “Prima fra tutte –ha sottolineato Mariani- la presenza, in alcune aree, del dominio della malavita organizzata. E sciogliere questi tre nodi: criminalità organizzata, corruzione e sommerso-evasione, avrebbe spalancato la strada al successo, oltre che liberare gigantesche risorse per lo sviluppo. Nello specifico, l’aspetto importante da curare è il bubbone del sommerso economico. E’ inutile nascondere che alcune aziende ancora oggi, soprattutto in settori quali l’agricoltura e i servizi, ma anche nell’industria, hanno quote più o meno importanti di mancata fatturazione di ricavi.

L’evasione fiscale, però, genera maggiori difficoltà nel reperimento di risorse finanziarie di debito, impedisce di allargare il capitale a partner finanziari esterni, sottrae preziose risorse allo sviluppo endogeno dell’azienda e al paese. La nostra proposta fu dirompente: chiedemmo alla nostra associazione di prendere una posizione dura su questo argomento: espellere da Confindustria, non solo chi pagava il ‘pizzo’, ma anche chi sistematicamente si sottraeva al fisco. Nel 2010, a quegli scenari catastrofici e a quelle nefaste previsioni noi giovani imprenditori non ci volemmo arrendere. La crisi economica mondiale non era ancora terminata: quando la classe dirigente italiana ormai assopita dal teatrino con cui deliziava ogni giorno se stessa, fu svegliata dal nostro grido di allarme. Destatasi, trovò il coraggio di affrontare la dura realtà: era necessario agire subito per evitare quel declino che appariva ormai inevitabile”.

“Per finire –ha concluso Mariani-, tornando con la memoria a quel convegno di Pesaro, di dieci anni fa, con grande soddisfazione ricordo le proposte che come Giovani Imprenditori di Confindustria rivolgemmo alla classe imprenditoriale di allora. Bastarono poche parole per alimentare l’orgoglio e la passione degli imprenditori. Ci impegnammo personalmente su alcune proposte e, uscendo dal convegno, passammo immediatamente dalle parole ai fatti”.


   

da Confindustria giovani imprenditori




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-09-2010 alle 17:30 sul giornale del 25 settembre 2010 - 609 letture

In questo articolo si parla di attualità, confindustria, Confindustria giovani imprenditori

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