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Macerata: la Coldiretti denuncia, 'Nei campi maceratesi pomodoro pagato come in Cina'

1' di lettura 22/09/2010 -

E’ inaccettabile che ai nostri agricoltori il pomodoro sia pagato meno del prodotto cinese, mentre al dettaglio il prezzo di passata e sughi continua a restare invariato.



La denuncia arriva da Coldiretti Macerata dopo che diversi imprenditori hanno visto dimezzare i compensi pagati per le loro produzioni, a causa del fatto che le industrie si sono rifiutate di tener fede ai contratti firmati. “Il settore ortofrutticolo ha un peso importante nell’economia della nostra provincia, soprattutto dopo aver impostato il proprio lavoro sulla qualità e sul legame col territorio – spiega il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili -. Un lavoro che ora non viene riconosciuto proprio in fase di raccolta”.

In molti casi gli industriali hanno ritardato l'invio dei mezzi (o non li hanno mandati affatto), con il risultato che il pomodoro è rimasto in campo, con fenomeni di sovra maturazione che hanno poi determinato problemi a livello di qualità del prodotto, con aumento degli scarti e taglio dei prezzi.

"Il risultato - sottolinea il direttore di Coldiretti Macerata, Assuero Zampini - è una assurda situazione di un mercato dove gli industriali e le cooperative corrette, che pagano i prezzi pattuiti, devono sopportare la concorrenza sleale, non solo di chi trasforma il prodotto cinese in Made in Italy, ma anche di chi pretende di produrre in Italia, a prezzi cinesi, per poi andare sullo scaffale con i prezzi italiani". Da qui la richiesta di Coldiretti di garantire il rispetto dei contratti, ma anche di introdurre l'etichetta obbligatoria dell'origine per tutti i derivati del pomodoro e di effettuare maggiori controlli sugli arrivi di pomodoro cinese.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-09-2010 alle 12:22 sul giornale del 23 settembre 2010 - 630 letture

In questo articolo si parla di agricoltura, coldiretti

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