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Cerreto D'Esi: dipende infedele rubava quintali di acciaio all'Elica, arrestato

1' di lettura 21/09/2010 -

Il sistema era ormai collaudato. Il camion arrivava e caricava i bancali di acciaio, il magazziniere non emetteva nessuna documentazione e riceveva 600 euro per ogni "spedizione" andata a buon fine. Un metodo per rubare che però è stato smascherato dai Carabinieri.



I militari hanno iniziato le indagini diversi mesi fa, quando la ditta Elica ha segnalato la scomparsa di 8 bancali di lastre d'acciaio. Un furto sospetto che ha immediatamente messo in moto la macchina delle indagini dei Carabinieri.

Dopo diversi mesi di appostamenti e ricerche il sistema è venuto a galla. Protagonisti un operaio dell'Elica residente a Cerreto ed una ditta di Matelica. Il camion della ditta di Matelica, era solita recarsi nei magazzini della ditta di Cerreto e con la complicità dell'operaio magazziniere, caricava bancali di acciaio senza nessuna documentazione, per poi tornare nel maceratese. Nulla di sospetto dato che la stessa ditta era cliente dell'Elica da tempo e continuava il rapporto lavorativo, nonostante i frequenti furti.

I carabinieri sono entrati in azione nelle scorse settimane. Prima hanno seguito il carico sospetto, valore di 3.500 euro, fino a Matelica poi hanno richiesto la documentazione sia al camionista che successivamente al magazziniere. Il sistema è stato così scoperto. Gli inquirenti calcolano che negli ultimi mesi siano stati rubati ben 35 bancali di lastre d’acciaio per un valore di oltre 100.000,00 euro.

Ora il titolare dell’azienda di Matelica ed il suo autista, entrambi macedoni, insieme al dipendente dell’Elica, sono stati arrestati per furto aggravato continuato in concorso e rinchiusi nel carcere di Montacuto.






Questo è un articolo pubblicato il 21-09-2010 alle 12:26 sul giornale del 22 settembre 2010 - 985 letture

In questo articolo si parla di cronaca, riccardo silvi, matelica, cerreto d'esi, arresto

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