counter

Coldiretti: scandaloso importare finta pasta italiana e sottopagare il grano marchigiano

Coldiretti 2' di lettura 20/09/2010 -

Il sequestro di 63 tonnellate di finta pasta italiana è il risultato dell’attività di monitoraggio avviata dalle forze dell’ordine dopo i blitz messi a segno dai nostri imprenditori agricoli nel porto di Ancona per denunciare l’importazione di falso made in Italy, mentre nelle campagne marchigiane i prodotti agricoli vengono pagati una miseria.



E’ il commento della Coldiretti Marche all’operazione che ha portato gli uomini dell’Ufficio Dogane e della Guardia di Finanza a scoprire un carico di pasta fatta proveniente dalla Grecia ma riportante la scritta made in Italy, oltre a una serie di simboli ricordanti il tricolore. “Produrre penne e spaghetti all’estero e spacciarli come italiani è scandaloso poiché danneggia le nostre imprese e prende in giro i consumatori, rubando l’identità dei nostri prodotti – sottolinea Giannalberto Luzi, presidente della Coldiretti Marche -. Alle forze dell’ordine va dunque il nostro ringraziamento per il loro operato, ma è anche ormai improrogabile l’approvazione della legge per l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti in commercio”. “Solo così sarà possibile porre un freno alla concorrenza sleale - aggiunge il direttore Alberto Bertinelli – che rappresenta un ostacolo alla crescita economica del settore agricolo e dell’intero Paese”. Già nel luglio scorso la Coldiretti aveva effettuato una manifestazione nel porto di Ancona per denunciare il costante furto d’identità ai danni degli agricoltori.

Nel corso dell’iniziativa erano state scoperte venti tonnellate di pasta di un notissimo marchio commerciale prodotta in Grecia ma riportante la scritta made in Italy in grassetto accanto al nome del sito web oltre a simboli col bianco, rosso e verde. Ma tra i falsi c’erano anche pesche sciroppate col nome di una famosa città campana, olio d’oliva ellenico diretto in Toscana, aceto di vino in viaggio per Modena. Dallo scalo dorico entrano ogni anno quasi cinque milioni di quintali di cereali a basso costo importati dall'estero per essere lavorati come italiani (nella nostra regione se ne producono circa 8 milioni di quintali), senza dimenticare aglio cinese, fragole turche, carciofi peruviani pronti a finire nelle conserve o nelle pizze tricolori.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-09-2010 alle 16:01 sul giornale del 21 settembre 2010 - 677 letture

In questo articolo si parla di attualità, agricoltura, coldiretti, grano, pasta

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve è https://vivere.me/cla





logoEV
logoEV