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Falconara: a Senigallia un incontro pubblico contro il rigassificatore

rigassificatore 3' di lettura 11/09/2010 -

Venerdì 17 settembre al Centro Sociale Saline in Via dei Gerani 8 Senigallia (AN) si terrà un incontro pubblico dal tema: “No al rigassificatore di Falconara".



Il rigassificatore è un impianto che permette di riportare allo stato areiforme il GNL (gas naturale liquefatto) e cioè un gas precedentemente portato allo stato liquido con una riduzione di volume di 600 e portando il gas liquido ad una temperatura di – 161°, permettendo il trasporto marittimo del gas tramite navi gasiera in alternativa al trasporto per metanodotto.

Premesso che:

in Italia vi sono già due impianti di rigassificazione e che altri due sono già stati approvati, raggiungendo obiettivi che il Governo Prodi si era posto al fine di garantire ed assicurare la diversificazione di approvvigionamento di metano;

che il fabbisogno italiano di gas fino al 2015 (dati Ministero Sviluppo Economico e mai smentiti) è ampiamente garantito dai soli metanodotti che ricordiamo in Italia sono 5 e garantiscono in pieno l’autosufficienza;

possiamo affermare che un impianto di rigassificazione a largo di Falconara non serve. Non serve a Falconara, non serve a Senigallia e non serve ad Ancona, Jesi, Chiaravalle e Montemarciano. Non serve ai cittadini che vivono e lavoro di ittica e turismo nei territori di questi comuni.

Il rigassificatore serve, invece a chi lo costruisce e a chi vorrebbe far diventare l’Italia un grande “hub” e cioè un grande smistatore di gas, potendo così speculare sul gas acquistandolo quando costa meno per poi rivenderlo quando costerà di più.

In Italia, poi, si potrà guadagnare anche decidendo di non rigassificare qualora il prezzo non sia conveniente, infatti l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas assicura comunque la copertura del 70% dei ricavi di riferimento per 20 anni e questi soldi saranno prelevati dalle nostre bollette.

Inevitabilmente un impianto di rigassificazione comporta due importanti problematiche:

quella ambientale: infatti anche la dove il meccanismo, con il quale avviene il riscaldamento gas e quindi la sua espansione, utilizza un circuito chiuso, si avrà sempre e comunque il raffreddamento dell'acqua marina e lo sversamento di ipoclorito di sodio in mare che andranno, ragionevolmente, a produrre mutamenti nell’ecosistema, con rischi di danni incalcolabili all’ambiente e alle specie viventi e che si ripercuoteranno inevitabilmente sul sui settori economici del turismo e della pesca;

quella della sicurezza: questi impianti sono classificati come industria a rischio di incidente rilevante e nello specifico quello di Falconara s’inserirebbe in un’area già ad elevato rischio d’incidente vista la presenza della Raffineria Api, di una centrale di produzione di energia elettrica, la IGCC e dell’aeroporto. Considerato il già elevato traffico marino di petroliere un’eventuale fuoriuscita di GNL dalle gasiere in transito rischierebbe di produrre un “effetto domino” dalle conseguenze inimmaginabili.

Di ciò parleremo venerdi 17 settembre 2010 dalle ore 21:00 al Centro Sociale Saline di Senigallia in via dei Gerani, 8.
Tutti sono invitati a partecipare, cittadini, associazioni, comitati, partiti ed istituzioni.


   

da referenti comitato 'No Rigassificatore di Falconara'
Roberto Ballerini, Roberto Cenci, Massimiliano Giacchella




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-09-2010 alle 16:59 sul giornale del 13 settembre 2010 - 760 letture

In questo articolo si parla di politica, rigassificatore, Roberto Cenci, Roberto Ballerini, massimiliano giacchella, comitato no rigassificatore falconara

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