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Castelleone: schianto nella notte, muore carbonizzato un giovane

Andres Arnaldo Papi 2' di lettura 27/05/2010 -

Due curve consecutive alle porte del paese, poi lo schianto fatale contro una quercia. E' stato trovato carbonizzato all'interno di quel che resta dell'abitacolo della sua Fiat Punto Andres Arnaldo Papi, 28 enne di origine Cilena, adottato da una famiglia di Piticchio di Arcevia, morto in un tremendo schianto lungo la provinciale corinaldese.



L'allarme ai Vigili del Fuoco è stato lanciato intorno all'1.30 della notte tra mercoledì e giovedì. Impietosa la scena che si è presentata ai soccorritori arrivati sul posto. La Fiat Punto a tre porte era ridotta ad un ammasso di lamiere fumanti. Sul sedile posteriore c'era il corpo carbonizzato del giovane, identificato solo diverse ore dopo. Secondo la dinamica al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Senigallia, il giovane solo alla guida della vettura avrebbe fatto tutto da solo. In prossimità della seconda curva che dalla provinciale porta verso il paese, all'altezza del vivaio, il giovane avrebbe perso il controllo della vettura che si sarebbe schiantata contro una grande quercia. A provocare lo schianto forse l'alta velocità ma non è esclusa una distrazione del conducente. Sta di fatto che lo schianto contro l'albero non ha lasciato scampo al povero Andres. L'auto si è infiammata non lasciando scampo al giovane. A chiarire il decesso del giovane sarà ora l'autopsia ordinata dalla procura. Un vita normale, due figlie piccole una compagna e la voglia di vivere di un ragazzo di 30 anni.

Era così Arnaldo Andres Papi, per gli amici Andrea. Un ragazzo adottato che durante l'adolescenza aveva faticato ad inserirsi nel contesto culturale italiano ma che, grazie soprattutto all'aiuto dei genitori, era riuscito a farsi una vita ed una famiglia. “Conosco bene la famiglia Papi -ha commentato a caldo il sindaco di Arcevia, Andrea Bomprezzi-. Una famiglia buona che ha amato Andrea come un figlio. So che in questo momento sono molto addolorati.” Arnaldo era arrivati in Italia da bambino, nato a Rancagua in Cile, era cresciuto fra le tranquille colline di Piticchio di Arcevia, poi negli ultimi anni si era trasferito in riva al mare. Assieme alla compagna e alle sue due bambine si era trasferito a Senigallia. Tutti i giorni però lasciava la spiaggia di velluto per ritornare verso Arcevia.

Lavorava a Serra de' Conti in una azienda di lavorazione del ferro, proprio a due passi dalla casa dei genitori. E' morto a Castelleone, in una curva “maledetta”. “Quella strada in particolar modo quella curva da sempre sono pericolose -ha spiegato il sindaco di Castelleone, Giovanni Biagetti-. Anni fa un altro ragazzo ha perso la vita proprio schiantandosi contro quell'albero. Apprezziamo il lavoro fatto dalla Provincia per l'Arceviese ma ora bisogna pensare anche la Corinaldese.”








Questo è un articolo pubblicato il 27-05-2010 alle 13:35 sul giornale del 28 maggio 2010 - 1463 letture

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