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Regione: conti in ordine, incognita sanità

gian mario spacca e pietro marcolini 2' di lettura 24/05/2010 - Diminuzione del debito, lotta all'evasione fiscale e spesa sanitaria sotto controllo e "in sostanziale attivo". Questi i tre dati salienti del rendiconto economico-finanziario 2009 della Regione Marche, presentati dal presidente Spacca e dall'assessore Marcolini, che parla di "risultati confortanti, visto il contesto di grave crisi economica globale". Ma i maggiori timori riguardano proprio il settore sanitario, che rischia di subire pesanti tagli in termini di trasferimenti di risorse da parte del governo nazionale.

Spacca parte dal -33% di debito regionale contratto, rispetto al 2004. Dai 1.070 milioni di euro del 204 si passa ai 767 del 2009, che potrebbero scendere a 714 nel 2010. "Siamo il linea con le direttive europee, che chiedono più rigore agli enti locali - spiega il Governatore - e con la riduzione del debito siamo riusciti a diminuire anche la pressione fiscale". Con una manovra differenziata sugli scaglioni, infatti, "il 70% dei marchigiani si è visto abbattere l'addizionale Irpef, mentre per l'Irap lavoriamo ad una riduzione progressiva". L'imposta è a carico della Regione per 1/5, mentre i restanti 4/5 sono a carico dello Stato. "Il governo centrale non sta rispettando le promesse elettorali. Noi, invece, abbiamo potuto procedere ad un vero abbattimento".

Un capitolo a parte, invece, viene riservato alla questione sanitaria. L'assessore Marcolini ricorda che secondo una graduatoria del Ministero dell'Economia, la sanità marchigiana è seconda solo alla Lombardia e fa parte delle otto regioni con i conti in regola. Il dato regionale è però risultato di una media che non considera la globalità del territorio, dato che le differenze dal pesarese all'ascolano sono evidenti in termini di liste d'attesa, qualità e bilanci. A questo, inoltre, si aggiugono le preoccupazioni del presidente Spacca per la manovra finanziaria che il governo dovrà approvare nella giornata di domani. "Stasera le regioni incontreranno il governo, e c'è grande preoccupazione per i possibili tagli ai trasferimenti di risorse da destinare alla sanità degli enti locali". La sfida, secondo il presidente, sarà "impegnativa" e consisterà nel "garantire l'universalità e la qualità dei servizi anche in assenza di fondi statali. Se, come di dice, il nuovo fondo nazionale per la sanità sarà ripartito solo su base "pro capite", senza tener conto della popolazione anziana presente sul territorio regionale, per le Marche "potrebbero sorgere problemi seri, dato che saremmo in presenza di ulteriori tagli ai fondi. Ma, al momento, si tratta soltanto di ipotesi".










Questo è un articolo pubblicato il 24-05-2010 alle 17:06 sul giornale del 25 maggio 2010 - 1013 letture

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