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Macroregione adriatica, IdV: le Marche devono essere protagoniste

Italia dei Valori 3' di lettura 06/05/2010 - L’Italia dei Valori sia a livello regionale che nazionale è perfettamente consapevole che il riconoscimento della macroregione adriatica di cui le Marche fanno parte è e deve essere l'obiettivo strategico principale da perseguire per riuscire a garantire un adeguato sostegno finanziario dell'Unione Europea nei confronti di un'area strategica come quella del Sud Est europeo.

E' infatti proprio attorno al bacino adriatico che insistono le maggiori sfide economiche, produttive, sociali dell'immediato futuro. Non a caso, da dieci anni il Segretariato permanente dell'Iniziativa Adriatico Ionica- alla quale aderiscono Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia- opera ad Ancona, ed è in questa sede che si confrontano periodicamente i rappresentanti dei Paesi dell'area, dove si mettono a punto le strategie ed i programmi di sviluppo economico, infrastrutturale e sociale. Proprio ad Ancona si lavora per l'organizzazione delle attività di incontro e di elaborazione di proposte progettuali comuni. Il Segretariato facilita infatti un approccio sistemico ai problemi dell'area, in cui le diverse dimensioni relazionali fra Paesi e Regioni adriatiche e ioniche su più piani e su diversi livelli: economico, culturale, sociale, istituzionale.

La costituzione del Segretariato permanente ad Ancona in virtù della lunga tradizione di impegno in quest'area dell'Europa e del Mediterraneo, ha aperto nuove prospettive di lavoro e di elaborazione comune su temi come pace, stabilità e sicurezza, difesa dell'ambiente e lotta all'inquinamento, sviluppo economico e garanzia di libertà degli scambi e dei transiti commerciali tra i Paesi che si affacciano sui due Mari. In quest’ottica, la stessa cooperazione nell'ambito dei Programmi europei ed internazionali attuata dalla Regione Marche ha favorito nel tempo il consolidamento di relazioni tra territori e la creazione di reti partenariali, generando un numero elevato di iniziative finalizzate a favorire una maggiore internazionalizzazione del sistema adriatico, a mettere in rete i territori locali, a migliorare il flusso delle informazioni e dei rapporti tra i territori del bacino Adriatico Ionico e realizzare un network delle diverse reti già esistenti e ad inserire il sistema adriatico ionico in strutture politiche e di opportunità più ampie, guardando in primis al Mediterraneo. Ora che si può considerare terminata la fase di spinta dal basso fra enti locali e città dell'Adriatico – così come ha giustamente sottolineato il governatore Spacca – bisogna lavorare per il riconoscimento del ruolo di macroregione. Una formalizzazione doverosa ove si consideri che l'Adriatico è sempre più il luogo critico dell'economia europea e ove si tenga conto che la Russia, che fa parte dell'unica macroregione finora riconosciuta, quella del Baltico, ha più volte ribadito che non entrerà mai nella UE.

Del resto, la macroregione Adriatico-Jonica si può muovere nell’ambito di un modello già collaudato come quello della Regione del Baltico (tra Germania, Estonia, Lituania, Lettonia e Russia), avendo tutti i prerequisiti per diventare un progetto operativo di sviluppo, da portare a compimento tra 4 anni, proprio quando la Grecia lascerà la presidenza UE all'Italia. L'Italia dei Valori sia a livello regionale che nazionale si impegnerà perché ciò avvenga nella consapevolezza che macroregione significa non creare nuove strutture bensì muoversi dentro un quadro certo e ben definito dove le Marche possono e debbono svolgere una funzione cerniera rispetto ai Paesi dell'Est. In effetti, occorre fare il possibile per arrivare alla creazione della macroregione adriatico ionica nel 2014, con una strategia chiara e ben definita che è appunto quella di trasformare l'Adriatico da spazio di pace e relazioni a vera infrastruttura. C'è anche la consapevolezza che il Sudest è il fianco più debole dell'Europa e per questo la Macro regione permetterà di rafforzare l'Unione Europea. Le Marche, insieme a tutte le Regioni italiane che si affacciano sull'Adriatico e lo Ionio, devono pertanto essere messe nelle condizioni di essere protagoniste all’interno di questa operazione fortemente strategica per l’economia dell’Europa.


   

da Italia dei Valori




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-05-2010 alle 19:26 sul giornale del 07 maggio 2010 - 644 letture

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