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La grande stele di Enzo Cucchi a Pesaro

2' di lettura 18/04/2010 - É stata inaugurata pochi giorni fa la stele di Enzo Cucchi all’Alexander Museum Palace Hotel alla presenza della autorità pesaresi, dell’artista e di Vittorio Sgarbi. Il committente è il Conte Alessandro-Ferruccio Marcucci Pinoli di Valfesina una delle menti più eclettiche del panorama artistico contemporaneo della regione Marche, proprietario del noto hotel-museo.

Il mecenate ha incaricato il nostro conterraneo Cucchi di costruire questa enorme stele, la più grande opera mai realizzata dall’artista, alta 16 metri con una superficie totale di 63 mq.

Il progetto originario della stele ha subìto varie modifiche inizialmente era stato proposto come totem pubblicitario dagli architetti Marco Tamino e Paolo Marconi, successivamente è stato chiesto all’artista Arnaldo Pomodoro, a Ivan Theimer e Gianni Cinciarini per poi approdare al progetto finale realizzato da Enzo Cucchi. Un lungo anno di progettazione, 63 giorni per la lavorazione della creta e la fusione di circa 2100 kg di bronzo ed ora la bellissima Stele si staglia tra il monte e il mare, giocando con le linee architettoniche minimaliste volute dall’architetto Marco Tamino.

L’imponente Stele composta da 14 rocchi di un metro ciascuno è un racconto per immagini della storia di Pesaro dalle sue origini all’epoca moderna narrato attraverso scene paesaggistiche e naturali, con il linguaggio di segni e simboli tipico di Enzo Cucchi. Nella base sono incastonati il calco della mano dell’artista e il ritratto del committente che simboleggiano il connubio intellettuale avvenuto tra i due per la realizzazione dell’opera, lo stesso Conte infatti ricorda: “Ho raccontato ad Enzo la storia di Pesaro per sommi capi, e poi l’ho scritta in lunghissimi appunti. Un aneddoto: durante le tante serate e cene trascorse insieme, gli avevo raccontato che a Pesaro, da metà maggio e a fine luglio il sole, tramontando sembra scivoli lungo il crinale del Monte San Bartolo, fino ad arrivare al mare e sparirci dentro! Ebbene Enzo, nella sua Stele, ha voluto ricordare anche questa particolarità pesarese”.

Prosegue il Conte Marcucci Pinoli «Ho scelto Cucchi perché ha accettato di realizzare l’opera come la volevo io, non mi piacciono gli artisti che pretendono di tirare fuori dal solaio opere già confezionate, volevo qualcosa di unico e con Cucchi sono riuscito ad averlo».

Il risultato finale è quindi frutto del dialogo tra l’artista e il Conte, già proprietario di altre opere di Cucchi come Il guscio, che si ritrovano nel suo hotel-museo sul lungomare di Pesaro. La Stele, un’altra opera firmata dal nostro Cucchi che segna il nostro territorio marchigiano, un pretesto per ricordare che uno dei più grandi artisti internazionali della Transavanguardia andrebbe celebrato degnamente con una mostra monografica a Senigallia, comprendente sculture, quadri, bozzetti preparatori, scritti critici sull’artista e quant’altro possa contribuire a far conoscere meglio ed apprezzare il genio di Enzo Cucchi.







Questo è un articolo pubblicato il 18-04-2010 alle 23:54 sul giornale del 19 aprile 2010 - 647 letture

In questo articolo si parla di cultura, enzo cucchi, federica mariani, pesaro





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